Achille: differenze tra le versioni
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Insieme a Patroclo, Achille s'inoltrò sul [[Monte Ida (Creta)|monte Ida]], sapendo che lì Priamo teneva le sue greggi e mandrie di buoi, custodite dai figli. Ivi si scontrò con [[Enea]], che possedeva un vasto bestiame che faceva pascolare liberamente; vi erano con lui anche altri figli di Priamo. Achille iniziò subito una terribile razzia, al quale l'eroe troiano non poté opporsi, conoscendo le origini divine e la natura sovrumana dell'eroe. Mentre le sue mandrie subivano una crudele strage o venivano derubate, Enea fuggì cercando rifugio in una città vicina, nello stesso momento in cui il Pelide uccideva i mandriani dei buoi, e anche [[Mestore]], uno dei figli di Priamo incaricato della sorveglianza<ref>Apollodoro, Epitome 3.32.</ref>.
Achille sorprese anche altri due figli di Priamo, [[Iso (Iliade)|Iso]] ed [[Antifo]], che catturò legandoli con funi di vimini e che lasciò liberi solo dopo il pagamento di un ricco riscatto<ref>Omero, ''Iliade'', IX, 104-106</ref>.
Frattanto Enea trovò rifugio presso la città di [[Lirnesso]]. [[Zeus]] stesso gli garantì "slancio ed agili gambe"<ref>Omero, ''Iliade'', XX, 93</ref>, e riuscì a proteggerlo dalla foga del Pelide e della sua protettrice [[Atena]]. Ma Achille, arruolato un gruppo resistente di soldati Mirmidoni, assediò la città alleata dei Troiani costringendola in poco tempo alla resa. Penetrò infatti con i suoi uomini nella città, iniziando un saccheggio e una caccia di bottino. Achille uccise il re [[Minete]], sovrano dei Cilici, risparmiando la sua promessa sposa Ippodamia, meglio nota come [[Briseide]]; ella era figlia di Brise, un sacerdote di Apollo che abitava a Lirnesso, il quale, alla vista della sua casa distrutta e della figlia rapita, si era suicidato per il dolore. Achille rese la fanciulla la sua schiava favorita e teneramente amata; lo stesso Patroclo, per consolarla della morte del padre, le aveva promesso di fare in modo che l'eroe la sposasse. Quando la città fu rasa al suolo, Enea chiese aiuto agli [[dèi]] e stavolta, grazie a Zeus, scampò nuovamente alla morte, rifugiandosi a Troia.
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