Cometa: differenze tra le versioni

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*Esistono infine le [[Cometa radente|comete radenti]] (in inglese sono chiamate ''sun-grazing'' - che sfiorano il Sole), dal perielio così vicino al Sole che sfiorano letteralmente la superficie solare. Queste comete hanno breve vita, perché l'intensa radiazione solare le fa evaporare in pochissimo tempo. Sono, inoltre, difficili da osservare, a causa dell'intensa luce solare molto vicina: per osservarle occorre usare strumenti speciali come un [[coronografo]], usare un filtro a banda molto stretta, osservarle durante un [[eclissi|eclissi totale]] di [[Sole]], o osservarle con un [[satellite artificiale|satellite]].
 
Da considerazioni sulle caratteristiche orbitali, si ritiene che le comete di corto periodo (decine o centinaia di anni) provengano dalla [[fascia di Kuiper]] o dal [[disco diffuso]]<!-- <ref name="Davidsson" /> --> - un disco di oggetti nella regione transnettuniana - mentre si ritiene che il serbatoio delle comete a lungo periodo sia la ben più distante [[nube di Oort]] (una distribuzione sferica di oggetti che costituisce il confine del Sistema solare, la cui esistenza è stata ipotizzata dall’astronomo danese [[Jan Oort]]).<ref>{{cita web |lingua=en |editore=NASA Astrophysics Data System |autore=Oort, J. H. |wkautore= Jan Oort | titolo=The structure of the cloud of comets surrounding the Solar System and a hypothesis concerning its origin. |opera= Bulletin of the Astronomical Institutes of the Netherlands, Vol XI, No. 408, pp. 91–110. 1950. |url=http://articles.adsabs.harvard.edu/cgi-bin/nph-iarticle_query?1950BAN....11...91O |accesso=20 mar 2009}}</ref> È stato ipotizzato che in tali regioni distanti, un gran numero di comete orbiti intorno al Sole su orbite quasi corcolaricircolari. Occasionalmente l'influenza gravitazionale dei pianeti esterni (nel caso degli oggetti presenti nella fascia di Kuiper) o delle stelle vicine<ref>Il passaggio ravvicinato di una stella vicino al Sole è un evento raro, ma i tempi di questi passaggi ravvicinati sono così lunghi, che gli effetti possono impiegare migliaia d'anni prima di manifestarsi.</ref> (nel caso di quelli presenti nella nube di Oort) sposta uno di questi oggetti su un'orbita altamente ellittica che lo porta a tuffarsi verso le regioni interne del Sistema solare, dove appare come una vistosa cometa. Altre teorie ipotizzate nel passato prevedevano l'esistenza di una compagna sconosciuta del Sole chiamata [[Nemesis (astronomia)|Nemesi]], o un ipotetico [[Pianeta X]]. A differenza del ritorno delle comete periodiche le cui orbite sono state determinate durante i transiti precedenti, non è predicibile la comparsa di una nuova cometa tramite questo meccanismo.
 
Poiché le orbite percorse portano le comete in prossimità dei [[gigante gassoso|giganti gassosi]], esse sono soggette ad ulteriori perturbazioni gravitazionali. Le comete di corto periodo mostrano la tendenza di regolarizzare il proprio afelio e portarlo a coincidere con il raggio orbitale di uno dei pianeti giganti; un chiaro esempio di questo fenomeno è l'esistenza della famiglia cometaria di Giove. È chiaro inoltre che anche le orbite delle comete proveninti dalla nube di Oort possono essere fortemente alterate dall'incontro con un gigante gassoso. Giove è la principale fonte di perturbazioni, possedendo una massa quasi doppia rispetto a tutti gli altri pianeti messi assieme, oltre al fatto che è anche il pianeta gigante che completa la propria orbita più rapidamente. Queste perturbazioni possono trasferire a volte comete di lungo periodo su orbite con periodi orbitali più brevi (la Cometa di Halley ne è un esempio).