Atanasio Canata: differenze tra le versioni

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{{WC|patriotiZeppo di dati biografici incerti (a cominciare da data e luogo di morte, oltre al frequente ricorso al "pare"), la formulazione gli attribuisce di fatto l'Inno di Mameli|biografie|aprilemaggio 2009|firma=[[Utente:BbrunoAlmadannata|Almadannata]] <small>([[Discussioni utente:BbrunoAlmadannata|(msg)]]</small>) 1917:2018, 303 aprmag 2009 (CETCEST)}}
 
{{F|patriotireligiosi|aprile 2009|firma=[[Utente:Bbruno]] <small>[[Discussioni utente:Bbruno|(msg)]]</small> 19:20, 30 apr 2009 (CET)}}
{{Bio
|Nome = Atanasio
|Cognome = Canata
|Sesso = M
|LuogoNascita = Lerici
|GiornoMeseNascita = 25 marzo
|AnnoNascita = 1811
|LuogoMorte = ?
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ?
|Attività = religioso
|Attività2 = letterato
|Attività3 = educatore
|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
 
==Biografia==
PADRE ATANASIO CANATA [[letterato]], [[educatore]], [[patriota]]
Ultimo degli otti figli di Giuseppe, negoziante di Lerici, e di Anna Carosini, scomparsa prematuramente nel [[1818]], fu educato dal fratello Gaetano, [[rettore]] del [[Seminario]] di [[Sarzana]] (e successivamente parroco di Lerici dal [[1825]] al [[1836]]), che gli fece studiare materie umanistiche, in particolare [[filosofia]] e [[retorica]]. Dopo essere rientrato a Lerici, per aiutare il padre nell'amministrazione del menage familiare, si recò presso lo zio Don Agostino parroco ad [[Ameglia]].
 
Qui si innamorò di una giovane contadina dalla quale però fu rifiutato: questa delusione pare fosse all'origine della sua crisi spirituale e della sua vocazione{{cn|.}} Pare che l'ultima decisione fufosse presa dal giovane Atanasio davanti all'altare del Cristo Crocifisso e: a soli diciannove anni entrò comunque nella Casa degli [[Scolopi]] di [[Genova]], e si fecefacendosi sacerdote e poi frate.
Atanasio Canata nacque a [[Lerici]](SP) il 25 Marzo 1811 dal padre Giuseppe negoziante attivo ed onesto e dalla madre Anna Carosini, ultimo di otto figli. Fin da ragazzo ebbe indole vivace,impetuosa ed ardente, ingegno sveglio e memoria tenace. A sette anni rimase orfano di madre e si trovò un pò abbandonato a se stesso senza una guida sicura.
Fu allora che il fratello maggiore Gaetano, Rettore del Seminario di [[Sarzana]], che fu poi parroco di Lerici dal 1825 al 1836, avvertito delle malefatte di Atanasio si recò a Lerici e lo condusse nel colleggio della Missione di Sarzana dove divenne uno dei migliori allievi. Compiuti gli studi umanistici in particolare in filosofia e retorica tornò in famiglia per aiutare il padre nell'amministrazione del patrimonio famigliare.
Chiamato presso lo zio Don Agostino parroco ad [[Ameglia]] si innamorò di una giovane contadina dalla quale però fu rifiutato e questa delusione pare fu l'origine della sua crisi spirituale e della sua vocazione.
Pare che l'ultima decisione fu presa dal giovane Atanasio davanti all'altare del Cristo Crocifisso e a soli diciannove anni entrò nella Casa degli [[Scolopi]] di [[Genova]] e si fece sacerdote e frate.
La seconda parte della sua vita fu tutta dedicata all'educazione dei giovani e alla loro formazione culturale e spirituale, fu prima a [[Chiavari]], poi a [[Savona]] dove celebrò la sua prima a Messa ed infine a [[Carcare]] presso Savona dove rimase per ventisette anni nel collegio che faceva chiamare la Tebaide ligure. Strinse amicizia con un altro grandissimo educatore San [[Giovanni Bosco]] cominciando anche ad affermarsi come poeta ed oratore.
 
LaRivolse pertanto la seconda parte della sua vita fu tutta dedicata all'educazione dei giovani e alla loro formazione culturale e spirituale,. fuFu prima a [[Chiavari]], poi a [[Savona]] dove celebrò la sua prima a Messa ed infine a [[Carcare]] (presso Savona), dove rimase per ventisette anni nel collegio che faceva chiamare la Tebaide ligure. Strinse amicizia con un altro grandissimocelebre educatore, San [[Giovanni Bosco]], cominciandoe anchecominciò ad affermarsi come poeta ed oratore.
Oltre che aver insegnato a futuri ufficiali, intellettuali, parlamentari e ministri Padre Canata fu insegnante di [[Giuseppe Cesare Abba]], [[Goffredo Mameli]] e di tanti altri patrioti del [[Risorgimento]] italiano dei quali condivideva ideali e speranze.
L'Abba nel suo libro "[[Da Quarto a Volturno]]" sull'[[Impresa dei Mille]] garibaldini sbarcati in [[Sicilia]] ricorda con commozione il suo maestro e racconta le drammatiche scene in classe il giorno dopo la [[battaglia di Novara]]: pallido e tremante Padre Canata si precipitò in aula e poi in piedi davanti alla sua cattedra annunciò "Fummo vinti a a Novara!" e pianse commosso.
 
Oltre che aver avuto fra i propri allievi futuri ufficiali, intellettuali, parlamentari e ministri, Padre Canata fu insegnante di [[Giuseppe Cesare Abba]], [[Goffredo Mameli]] e di tanti altri patrioti del [[Risorgimento]] italiano dei quali condivideva ideali e speranze{{cn|.}} L'Abba nel suo libro "[[Da Quarto a Volturno]]" sull'[[Impresa dei Mille]] garibaldini sbarcati in [[Sicilia]] ricordaricordava con commozione, infatti, il suo maestro e raccontaraccontava le drammatiche scene in classe il giorno dopo la [[battaglia di Novara]]: pallido e tremante Padre Canata si precipitò in aula e poi in piedi davanti alla sua cattedra annunciò "Fummo vinti a a Novara!" e pianse commosso{{cn|.}}
IL RAPPORTO CON MAMELI
 
==Rapporto con Mameli==
[[Goffredo Mameli]] fu un amatissmo alunno di Padre Canata,; {{cn|pare che ogni giorno facessero lunghe passeggiate insieme e che proprio da quelle lunghe conversazioni sia nato l'[[inno di Mameli]] " Fratelli D'Italia" quello}}, che èsarebbe diventato l'Innoinno ufficiale della [[Repubblica Italiana]].
Ormai certa è la paternità di Canata sulla terza strofa che ha un contenuto religioso:
 
{{cn|Ormai certa è la paternità di Canata sulla terza strofa che ha un contenuto religioso:}}
 
"UNIAMOCI AMIAMOCI
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CHI VINCER CI PUO'?"
 
Ma secondo{{cn|Secondo altri studiosi, invece, si potrebbe giingere alla totale attribuzione dell'Inno Nazionale a Padre Canata}} che probabilmente non dichiarò mai la verità anche per non infangare la memoria del suo giovane allievo (morto eroicamente nella difesa del [[Gianicolo]] a [[Roma]]), ma alcunibenché in questi versialtri, successivi versi del Canata hanno riscontratorileverebbero una velata polemica per il torto subito{{cn|:}} «A destare quell'alme imbelli/ meditò robusto un canto;/ ma venali menestrelli/ si rapina dell'arte un vanto/ sulla sorte dei fratelli/ non profuse allor che pianto/ e aspettando nel suo core/ si rinchiuse il pio cantore»{{cn|.}}
«A destare quell'alme imbelli/ meditò robusto un canto;/ ma venali menestrelli/ si rapina dell'arte un vanto/ sulla sorte dei fratelli/ non profuse allor che pianto/ e aspettando nel suo core/ si rinchiuse il pio cantore».