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==Il sacrificio degli zebù==
L’erezione dei sepolcri Mahafali avviene dopo un periodo più o meno lungo nel corso del quale si celebrano i funerali e in questo periodo avvengono i sacrifici di zebù tanti quanti la ricchezza del defunto. In una precisa area del villaggio in cui sorge il palo del sacrificio è di volta in volta condotto lo zebù destinato al sacrificio. Qui, alla presenza di tutto il villaggio, gli vengono legate le zampe per impedirgli la fuga e con un colpo preciso gli è poi recisa la carotide. Le carni sono poi distribuite tra tutti i famigliari e gli abitanti del villaggio. Le corna vengono asportate per decorare il sepolcro che verrà poi eretto. I sacrifici di zebù proseguono ancora a lungo, in base alle disponibilità della famiglia del defunto. Maggiore è il numero degli zebù sacrificati, maggiore verrà considerata la ricchezza del morto, e quindi il favore della divinità. In un gesto di dimostrazione di ingente ricchezza le parti dello zebù che non si riescono a consumare nel giro di un paio di giorni vengono gettate via. Il giorno successivo si procede quindi al sacrificio di un nuovo zebù.
 
==La sepoltura==
Il defunto viene posto a terra e attorno e sopra di esso è poi eretto il sepolcro. I sepolcri sono costituiti da recinti di pietre alti quasi due metri e abbastanza ampi, dai 10 ai 15 metri di larghezza <ref>Rafolo Andrianaivoarivony, Madagascar Fenetre, conferenza del 12 dicembre 2001 pag. 113 “Dans l’extreme Sud, en pays mahafali…., le tombeaux sont individuels et de grande faille, entre 10 m et 15 m de cotè, et de 1 m à 1,50 m de hauteur” </ref>., talvolta anche di 20 metri per lato nel caso di personaggi particolarmente facoltosi, completamente riempiti di pietre grezze. In cima a questa struttura sono poi poste diverse sculture, le corna degli zebù precedentemente sacrificati <ref>Rafolo Andrianaivoarivony, Madagascar Fenetre, conferenza del 12 dicembre 2001 pag. 113 “Sur le dessous, sont disposèes les cornes des zèbus abattus et consommès pendant l’èdification du monument” </ref>e soprattutto gli aloalo, rigorosamente orientati verso est. Le sculture, soprattutto presso i Mahafali rappresentano solitamente scene di vita in cui ricorrono le rappresentazioni dei mestieri svolti in vita dal defunto <ref>Rafolo Andrianaivoarivony, Madagascar Fenetre, conferenza del 12 dicembre 2001 pag. 113 “Les motifs sculptès qui ornent le plateau de l’aloalo illustrent la vie du dèfunt” </ref>. Anticamente ricorrevano solamente motivi geometrici che secondo alcuni avrebbero rappresentato le fasi della giornata con le rappresentazioni stilizzate del sole e della luna, rappresentano il legame simbolico che unisce il mondo dei defunti con il mondo dei vivi, infatti queste tombe sorgono spesso ai lati delle strade più trafficate <ref>Rafolo Andrianaivoarivony, Madagascar Fenetre, conferenza del 12 dicembre 2001 pag. 113 “Les aloalo symbolisent la liaison entre le dèfunte t le monde des vivants. C’est la raion pour la quelle le tombeau mahafali est souvent èdifiè dans des endroits frèquentès, pour exemple le long d’un chemin ou d’une route” </ref>. Gli Aloalo dei mahafali sono sempre sormontati dalla rappresentazione dello zebù o almeno delle sue corna. Presso i Sakalava sono invece ricorrenti le scene di sesso esplicito.
 
===Evoluzione delle tombe===
Le tombe più antiche sono costruite in pietre grezze, sommariamente accatastate una sopra l’altra (la maggior parte di esse è ormai crollata). Le tombe più moderne sono eleganti costruzioni con pietra a vista mentre le tombe contemporanee sono in solida muratura intonacata. Sfruttando l’intonaco prese corpo l’usanza di decorare i muri di questi ultimi con disegni che in parte illustrano la vita del defunto o che ne realizzano le aspirazioni.
 
==Gli Aloalo==
Storicamente, si ritiene che i primi a creare questo genere di scultura fossero alcune tribù Mahafali (alcuni in particolare indicano un gruppo mahafali della regione di Ampanihy) nel XVIII° secolo.
In seguito i loro re si sarebbero appropriati di questa tecnica per decorare le proprie tombe costituendola come una propria prerogativa ma concedendone in seguito il privilegio anche ad altre tribù. Poco alla volta anche altre popolazioni né ripresero i temi, come gli Antandroy che sono stanziati nel medesimo territorio (oggi non si può più distinguere tra tombe Mahafali e Antandroy), altri come i Sakalava ne mutarono alcuni particolari. La cultura degli aloalo si diffuse così in tutto il sud del Madagascar, ma è solo lungo la strada che da Tulear porta a Port Daulphin, nelle terre ancestrali dei Mahafali, che si possono trovare le originali tombe Mahafali con gli aloalo.
 
===Etimologia della parola Aloalo===
La derivazione della parola Aloalo è contradditoria, secondo alcuni deriverebbe dalla parola malgascia “Aloka” che significa “ombra”, secondo altri si tratterebbe della ripetizione della parola “Alo”, di origine indonesiana che significa “intermediario” <ref>Acquier J.L. Architectures de Madagascar, Berger-Levrault, Arthaud, 1997 pag. 166 “Pour certains, ce mot viendrait de “aloka” (ombra) et pour d’autres il s’agirait du duplicatif de la racine “alo”, de l’indonèsien “adu” qui signifie “intermèdiaire”, “intercessore”” </ref>. Nonostante l’indubbia bellezza delle sculture “aloalo”, tanto da essere utilizzate anche come elementi decorativi, non bisogna scordare l’importanza religiosa e i molti significati che nascondono <ref>S. Pannoux. Le tombeau mahafali, lieux d’expression des enjeux sociaux: tradition et nouveautè, Sociètè Malgache d’Edition, Antananarivo, 1991, pag. 117-143 “Au-delà de la profusione t de l’esthètique des formes, loin de se limiter à de simplex èlèments dècoratifs d’intèrèt folklorique, les aloalo sont extremement riches de sens” </ref>.
 
==Struttura della scultura Mahafali==
La scultura mahafali deve essere scolpita utilizzando un singolo tronco di Mendoravy (albero simile sia alla mimosa, sia al palissandro che dona alla scultura un tono vicino al rosso e risulta inattaccabile dalle termiti) il cui diametro difficilmente supera i 20 centimetri e l’altezza è di circa 3 metri. L’aloalo mahafali è solitamente costituito da otto elementi, di cui sette rappresentano i giorni della settimana e l’ottavo il sole. I giorni della settimana sono costituiti da quattro esagoni schiacciati, più o meno elaborati e decorati (anakamboaforetse) alternati da tre serie di doppie mezze lune appoggiate sul dorso (volampeake o valovalo). L’ottavo elemento rappresentante il sole si trova in cima ed è normalmente di forma circolare. Sulla sommità dell’aloalo è infine posta una scultura che rappresenta normalmente uno zebù, ma anche scene di vita quotidiana che richiamano quelle del defunto. <ref>Acquier J.L. Architectures de Madagascar, Berger-Levrault, Arthaud, 1997 pag. 166 “Le schèma le plus gènèralement observè etant: - quatre sèries d’hexagones aplatis ou de losanges accolès, dit anakamboaforetse; -trois sèries de deux demi-lunes adossèes, volampeake ou valovalo; un disque terminal, volamiratse ou pleine lune; - le tout surmontè d’un plateau portant une sculture en ronde bosse, zèbu ou scène naive se rattachant plus ou moins à la vie du dèfunt.” </ref>. Talvolta le rappresentazioni intagliate nel legno illustrano desideri che il defunto in vita non è riuscito a ottenere. Allora spesso compaiono immagini stilizzate del defunto in moto o rappresentazioni di aeroplani. L’immagine scolpita del defunto non richiama quasi mai i tratti effettivi dello scomparso ma si limita solitamente a darne una immagine stilizzata che facilmente potrebbe anche adattarsi a una qualunque altra persona. L’immagine che più spesso compare sulla sommità dell’Aloalo rimane comunque quella dello zebù. Infatti il numero di zebù presenti sulla tomba, uno per Aloalo , servono per ricordare la ricchezza della famiglia del defunto <ref>Acquier J.L. Architectures de Madagascar, Berger-Levrault, Arthaud, 1997 pag. 168 “Le nombre et la qualità des aloalo marquent alors clairement la richesse des gendres, donc celles de filles et dans tous les cas, celle de la famille du dèfunt.” </ref>.
 
==Curiosità==
Sulle banconote malgasce da 200 ariary, nell’immagine grafica, sono riprodotti gli aloalo posti sopra le sepolture Mahafali.
 
==Bibliografia==
-Acquier J.L. Architectures de Madagascar, Berger-Levrault, Arthaud, 1997
-Decary R. Contribution à l’etude de l’habitation à Madagascar, Pau, Marrimpourey Jeune, 1958
-Autori vari, Madagascar Fenetre, Apercus sur la culture malgache, Cite Informer et dèvelopper, 2002
 
==Note==
<references/>