Bobbio: differenze tra le versioni

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Nel [[774]] [[Pavia]] cade con l'avvento dei [[Franchi]], ma la città rimase autonoma sotto le dipendenze del monastero fino a [[Carlo Magno]] e nel [[834]] come abate venne nominato suo cugino ed influente consigliere ''Wala'', allontanato dalla corte per dissapori con il nuovo imperatore.
 
In quel periodo Bobbio divenne un vero e proprio ''[[feudo monastico di Bobbio|feudo monastico]]'' grandissimo ed esteso, non raggruppato su di un unico latifondo, salvo la zona della Val Trebbia, dell'Oltrepò, della Val Tidone, della Val Curone e della Val d'Aveto che era unica e contigua; bensì era formato da terreni e piccoli feudi sparsi per tutta l'Italia settentrionale, dalle coste del Mar Ligure al Piemonte e al lago di Como, al lago di Garda, le zone del Ticino e del Po, fino all'Adriatico, con una flotta di imbarcazioni che collegavano Pavia con la Svizzera e per il Po i possedimenti sul Mincio, di Comacchio, Ferrara, Ravenna, Venezia ed Ascoli Piceno, ma anch e sul mare con i porti liguri di Moneglia e Porto Venere.
 
Vi furono possedimenti nel Lodigiano ([[San Colombano al Lambro]]), nella Val Pellice ([[Bobbio Pellice]]), in [[Valsassina]] ([[Piani di Bobbio]]), in Liguria ([[San Colombano Certenoli]]), lungo la zona appenninica per la ''[[Via degli Abati]]'' (antica [[Via Francigena]]) da Bobbio passando per Bedonia, Bardi, Borgo Val di Taro, Berceto, la Cisa e Pontremoli, in Lunigiana, nella Val Fontanabuona, nella Val di Vara e la Magra ed in Garfagnana, ecc.