Gottfried Kinkel: differenze tra le versioni
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Nel [[1843]] sposò Johanna Mockel (1810-1858), scrittrice, compositrice e musicista che aiutò il marito sia nelle attività culturali che in quelle politiche. La coppia ebbe quattro figli. Nel [[1846]] Kinkel fu nominato [[professore]] straordinario di [[storia dell'arte]] all'[[Università di Bonn]]. Nel [[1848]] l'aiuto della moglie e dell'ex allievo [[Carl Schurz]], diede vita al ''Bonner Zeitung'', una [[Periodico (stampa)|rivista]] rivoluzionaria in [[politica]] ma in cui erano presenti anche articoli di [[letteratura]], recensioni di [[spettacoli]] [[musica|musicali]] o [[teatro|teatrali]], o saggi critici dedicati alle [[arti figurative]].
Nel [[1849]] Kinkel si unì alle forze rivoluzionarie armate del [[Elettorato Palatino|Palatinato]], ritenendo di agire legalmente in obbedienza alle direttive di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]] del Parlamento federale degli Stati tedeschi e dell'Austria, eletto a suffragio universale. Kinkel fu ferito negli scontri, venne arrestato e condannato alla prigione a vita. Sebbene in un primo tempo le autorità lo avessero stabilito che fosse imprigionato in una fortezza dove avrebbe potuto svolgere in parte la sua attività di studio, [[Federico Guglielmo IV di Prussia]] dichiarò illegali queste disposizioni: commutò "graziosamente" il carcere a vita nella condanna in un penitenziario per detenuti comuni, dove
==Opere==
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