Pier Soderini: differenze tra le versioni
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{{quote|La notte che morì Pier Soderini l'alma n'andò dell'Inferno alla bocca: E Pluto la gridò: Anima sciocca, Che Inferno? Và nel Limbo dei bambini|[[Niccolò Machiavelli]]|epigramma.}}
==Biografia==
Piero era membro di un'antica famiglia fiorentina che aveva dato numerosi politici alla città, fu priore nel [[1481]]. Uomo fidato di [[Piero il Fatuo]] [[de' Medici]], per lui svolse la delicata quanto infruttuosa ambasceria al re [[Carlo VIII di Francia]], che, per via degli umilianti accordi dovuti accettare dai fiorentini valse la cacciata di Piero e della sua famiglia ([[1494]]) e l'instaurazione del regime teocratico di [[Girolamo Savonarola]].
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Il temerario papa [[Della Rovere]] si alleò allora con vari signori italiani, compresi i Medici, e inviò in [[Toscana]] un contingente spagnolo di armati guidati dal viceré di [[Napoli]] [[Raimondo de Cardona]], che, in una prova di forza, mise a segno il [[Sacco di Prato]] nell'agosto [[1512]], spaventando a morte Firenze, che aprì con solerzia le sue porte trattando la resa con gli invasori.
Il [[31 agosto]] il Soderini fuggiva dalla città, mentre un mese dopo vi facevano ritorno i Medici. L'ex gonfaloniere trovò riparo a [[Roma]], dove trovò comprensione a appoggio dall'ex-nemico [[papa Leone X]] Medici, morendo nella città pontificia poco dopo la scomparsa del suo protettore, nel [[1522]]. Un suo parente fu [[Giovan Vettorio Soderini]], importante come agronomo.
==La decorazione del [[Salone dei Cinquecento]]==
Fu il gonfaloniere a vita Pier Soderini per primo a preoccuparsi della decorazione della sala, riuscendo ad accordarsi con i due più grandi artisti fiorentini dell'epoca, [[Leonardo da Vinci]] e [[Michelangelo Buonarroti]], per la realizzazione di due grandi affreschi (circa 17x7 metri) per decorare le pareti della sala, con scene di battaglia che celebrassero le vittorie della Repubblica ([[1503]]).
Leonardo iniziò a realizzare ''[[Battaglia di Anghiari (Leonardo)|La battaglia di Anghiari]]'', secondo [[Vasari]] sulla parete destra, mentre a Michelangelo venne destinata la parete sinistra per la realizzazione de ''[[Battaglia di Cascina (Michelangelo)|La battaglia di Cascina]]''.
I due geni del [[Rinascimento]] ebbero così modo di lavorare per un certo periodo faccia a faccia, ma nessuna delle loro opere fu mai completata: Leonardo sperimentò la tecnica dell'[[encausto]], che si rivelò disastrosa, sciupando irrimediabilmente l'opera, mentre Michelangelo si fermò al solo cartone, prima di partire per [[Roma]] chiamato da [[Giulio II]]. Entrambe le opere originali sono andate perdute, ma almeno ci sono pervenute delle copie e dei disegni preparatori.
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