Benzaiten: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Hiroshige_Benzaiten_Shrine_at_Inokashira_in_Snow.jpg|thumb|300px|Tempio di Benzaiten risalente al [[Periodo Edo]], ([[Giappone]])]]
'''Benzaiten''' (弁財天) (talvolta indicata come '''Benten'''), originariamente personificazione del [[fiume]] [[indiano]] [[Sarasvati]] , Benten venne adottata nel [[buddismo|pantheon buddhista]] come una [[dea]] che forniva benefici a coloro che cercavano saggezza, eloquenza e longevità e l’eliminazione della sofferenza. Attraverso la [[Cina]], nel [[VII secolo]], si è diffusa in [[Giappone]], divenendo una delle sette dee della felicità, oltre a tutelare il matrimonio, le lettere e la musica.<ref name = "En">cite web url =http://en.wikipedia.org/wiki/Benzaiten</ref>
 
== Etimologia ==
Il ''[[kanji]]'' “zai”''zai'' che compone una parte del suo nome è scritto con differenti sinonimi che significano “ricchezza” e “talento”, due dei benefici che si possono ricevere da questa divinità.
 
== Iconografia ==
[[Immagine:UenoParkBentendo.jpg|thumb|300px|Tempio di Beinzaten in Ueno parkPark ([[Tokio]])]]
Come [[Kannon]], Benzaiten viene rappresentata iconograficamente con molte braccia, di solito quattro oppure otto. Il primo braccio dalla parte sinistra afferra una lancia appuntita, con la seconda il [[Rimbō ]], con il terzo un prezioso arco, con la quarta un’arma. Il primo braccio nella partedi destra Benzaiten tiene in mano una spada, conil la secondasecondo una mazza, conil la terzaterzo una chiave e infineil con la quartaquarto delle frecce. La corona della sua testa è adornata con il gioiello Nyoishu , dal quale viene emanata un’aureola di luce che sormonta la testa. In altre rappresentazioni iconografiche la sua corona può essere sormontata da un cigno oppure da un torritorre [[shinto|shintō]], sopra il quale è attaccato un serpente bianco con il volto di un uomo anziano.
 
Intorno a Bishamonten stanno i 15quindici ''[[ōji]]'', i figli del re [[Rājakumāra]] o Kumārarāja. Gli ''ōji'', sotto l’aspetto di fanciulli, tengono i simboli delle stagioni oppure il gioiello Nyoishu.
 
Nel [[Bentenkyō]] vienesi riportatonarra di quando Benzaiten, con i suoi 15quindici accoliti, dopo aver finito di recitare il ''[[dharani]]'', la terra tremò per sei volte facendo piovere dal cielo gioielli. Nelle sue versioni iconografiche più popolari, Benzaiten viene rappresentata con un [[liuto]], in quanto viene considerata la dea della musica, della bellezza e dell’amore.
 
Benzaiten viene anche chiamata '''Kōtokutenno''', dea delle opere meritevoli, o '''Myōontenno''', dea dalla voce meravigliosa, o, infine, '''Biintenno''', dea dalla bella voce. Quest’ultima designazione rimanda al sanscrito [[Madhurasvara]], nome di un monarca del [[Gandharva]], e Benzaiten apparterebbe a una classe di esseri soprannaturali musicisti della corte del dio [[Indra]].
 
== Mitologia e leggende ==
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Sebbene Bishamonten abbia origini indiane, ci sono leggende giapponesi in cui viene sostenuta l’origine nazionale di questa divinità.
Una delle più popolari narra la storia di un uomo ricco che aveva una figlia di nome Bunshō, identificata con la dea Benzai, la quale andò in sposa a Shinyosu Daimyōjin. Passarono molti anni, ma Bunshō non riusciva a dare alla luce un figlio, sebbene fossero stati fatte numerose offerte e preghiere al kami. Alla fine Bunshō rimase incinta, ma al posto di un bambino partorì 500 uova. Terrorizzata dall’idea di cosa potesse schiudersi da quelle uova ordinò che fossero poste in un cesto e gettate nel fiume. Il cesto venne trovato da un pescatore che le portò alla moglie. Sperando che le uova producessero dei pulcini, li pose nella sabbia calda, ma una volta dischiuse le uova, invece di 500 pulcini, nacquero 500 bambini. A fatica la coppia riuscì a mantenere la moltitudine di bambini e quando questi ebbero raggiunto una certa età, vennero mandati dal signore locale, nella speranza che Bunshō si prendesse cura di loro. Così i bambini andarono nel castello, dicendo che erano nati da 500 uova abbandonate in una cesta in balia del fiume. Bunshō riconobbe che erano suoi figli e permise loro di vivere all’interno del castello. Infine Bunshō venne posta nel rango degli dèi e venerata con estrema devozione .
 
== Altre rappresentazioni ==