Guerra dei trent'anni (fase danese): differenze tra le versioni

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[[Immagine:Peter_Paul_Rubens_123b.jpg|thumb|right|200px|Vincenzo II Gonzaga. Con la sua morte si estinse il ramo principale dei Gonzaga, innescando il conflitto per la successione di Mantova e del Monferrato]]
Prima fonte delle tensioni fu la rivolta della popolazione cattolica della Valtellina, che insorse sollecitata dalla [[Spagna]], per cui la valle rappresentava un fondamentale punto di transito lungo la [[via spagnola]] che dalla [[Liguria]] ([[Finale_LigureFinale Ligure]]) conduceva ai [[Paesi Bassi]]. Dopo il massacro degli abitanti protestanti nel [[1620]] (''Sacro Macello''), la Spagna occupò la valle con il pretesto di difenderne gli abitanti cattolici contro una reazione da parte dei [[Canton Grigioni|Grigioni]]. Per rispondere a questa nuova iniziativa spagnola, venne formata una lega tra [[Francia]], [[Ducato di Savoia]] e [[Repubblica di Venezia]], che tuttavia, a causa dei problemi interni sperimentati all'epoca dalla Francia, non riuscì ad impedire alla Spagna di ottenere una vittoria diplomatica con la [[Pace di Monzón]], che sanciva il protettorato spagnolo sulla Valtellina.
 
Nel [[1627]] si aprì la questione del controllo del territorio di [[Mantova]] e del [[Monferrato]], a seguito dell'estinzione della linea diretta della famiglia [[Gonzaga]]. La successione era stata risolta a favore della casa [[Gonzaga-Nevers]], francese; tale risoluzione, che poneva sotto il controllo della Francia due territori strategici per il controllo del nord Italia, non poteva essere accettata dalla Spagna, che appoggiò invece la candidatura al ducato del ramo dei Gonzaga di [[Guastalla]], filo-spagnolo.