Breda Ba.65: differenze tra le versioni

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{{stub aeronautica}}
{{Aereo militare
|nome=Breda Ba. 65 ''Nibbio''
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|ruolo= Assaltatore<br/> (Aereo da attacco al suolo)
|equipaggio= 1 o 2 secondo la versione
|data_primo_volo=settembre [[1935]]
|data_entrata_in_servizio=[[1937]]
|costruttore= [[Breda]]
|esemplari=263
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|superficie_alare=
|superficie_alare= 23,50 [[metro quadro|m²]]
|peso_a_vuoto= 2.400 kg
|peso_a_vuoto= 2.400 [[kilogrammo|kg]] (versione monoposto e biposto)
|peso_carico= 2.950 kg
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|peso_max_al_decollo= 2.950 [[kilogrammo|kg]] (versione monoposto) <br/>3.500 (versione biposto)
|motore= Fiat A80 RC41 18R o Gnôme-Rhône K14
|motore=Un [[Motore stellare|radiale]] Fiat A.80 RC.41 18R <br/> Gnôme-Rhône K-14 per i primi 81esemplari
|potenza= 1000 [[cavallo vapore|cv]] o 900 [[cavallo vapore|cv]]
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|velocità_max= 430 km/h o 414 km/h a 5.000 m. com l'Isotta Fraschini
|potenza=1.000 [[Cavallo vapore|CV]] <br/> 900 CV Gnôme-Rhône K-14
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|autonomia= 550 km <br/>745 [[Kilometro|km]] con 200 kg di bombe
|mitragliatrici= '''versione monoposto'''<br>2 x [[Mitragliatrice Breda-SAFAT|Breda-SAFAT]] 7.7mm<br>2 x Breda-SAFAT 12.7mm<br>'''versione biposto'''<br>2 x Breda-SAFAT 7.7mm<br>3 x Breda-SAFAT 12.7mm<br>
|tangenza= 8.300 [[metro|m.]] con l'Isotta Fraschini 7.800m
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|note= circa 219 prodotti, un certo successo nell'esportazione Iraq (15), Spagna (ceduti gli 11 superstiti dei 23 inviati), Unione Sovietica (10), Cile (20), Portogallo (12), dati sull'esport da controllare
}}
Il '''Breda Ba. 65''' (detto anche '''Ba. 65''') era un'evoluzione del [[Breda Ba.64]], che effettuò il primo volo nel [[1935]] e venne impiegato dalla [[Regia Aeronautica]] dal [[1938]] al [[gennaio]] [[1941]], con impiego operativo sia nella [[guerra civile spagnola]] sia in nord Africa nella [[Seconda guerra mondiale]].
 
Il '''Breda Ba.65 ''Nibbio''''' era un [[monoplano]] d’assalto [[Italia|Italiano]] sviluppato negli [[Anni 1930|<nowiki>'</nowiki>30]]. Prestò servizio nella [[Regia Aeronautica]] durante la [[guerra civile spagnola]] e nella prima fase della [[seconda guerra mondiale]]. I Ba.65 conobbero un certo successo nell’esportazione venendo impiegati da diverse aeronautiche.
Il Ba.65 era una espressione delle teorie sull'aviazione d'assalto (o da attacco al suolo, o da appoggio ravvicinato) di cui fu principale sostenitore proprio un italiano, il maggiore [[Amedeo Mecozzi]]. Il Ba.65 fu l'unico aereo progettato appositamente per l'aviazione d'assalto ad avere una vita operativa degna di nota. I penosi fallimenti del successore [[Breda Ba.88|Ba.88]] (bimotore tanto elegante quanto inadatto a qualunque attività operativa) e di altri progetti che rimasero senza seguito, costrinsero la Regia Aeronautica, in pieno conflitto, a ricorrere a velivoli da caccia ormai superati come il [[Fiat C.R.42]], il [[Fiat G.50]] e il [[Macchi M.C.200]], per trasformarli in improvvisati assaltatori (anche se più correttamente si trattava di caccia-bombardieri). Progettato dagli ingegneri Giuseppe Panzeri e Antonio Parano, nel momento in cui volò per la prima volta era un velivolo decisamente all'avanguardia, essendo un monoplano con [[Carrello d'atterraggio|carrello]] semi-retrattile, con struttura e rivestimento quasi interamente metallici, e con l'abitacolo chiuso, dotato di cappottina vetrata scorrevole. Il motore era un modello costruito su licenza dalla [[Isotta Fraschini]] del francese [[Gnôme-Rhône 14 Kfrs]] da 900[[cavallo vapore|cv]], conosciuto come K 14. Rispetto agli standard italiani dell'epoca, l'armamento era notevole e consisteva in quattro mitragliatrici alari (due da 12,7 mm e due da 7,7 mm sparanti fuori dal disco dell'elica) e da 1.000 kg circa di carico bellico teorico.
Del Ba. 65 venne anche realizzata una versione biposto,inizialmente con postazione aperta per il mitragliere, e in seguito con una torretta dorsale Breda L per un'arma difensiva da 12,7 mm (con un aumento di peso pari a 500kg. circa, e a una diminuzione della velocità di 20 km/h). Inoltre venne prevista una seconda motorizzazione (che risultò alla fine,purtroppo,la più diffusa) con motore Fiat A. 80 RC41 da 1000cv. Questo propulsore, come già su altri aeroplani di discreta qualità, come il bombardiere medio [[Fiat B.R. 20]] era inaffidabile e creò una notevole disparità di prestazioni rispetto agli esemplari equipaggiati col migliore K 14.
 
==Il progetto==
Il Ba. 65 invecchiò presto,e per quanto si trattasse in origine di un progetto "moderno", nel giro di un paio d'anni si poteva dire largamente superato, anche dall'avvento dei bombardieri in picchiata con sistema di freni aerodinamici, come lo ''Stuka''. Dei suoi "successori ideali" il più valido e famoso può essere considerato il sovietico [[Ilyushin Il-2 Sturmovik]], un vero e proprio "carro armato volante", assaltatore puro e ottimo aeroplano. Per quanto in Spagna il Ba. 65 avesse dimostrato di essere un buon incassatore, e fosse più veloce di uno [[Junkers Ju 87]], era troppo poco maneggevole per potersi difendere dalla caccia avversaria, soprattutto se questa, come in Nordafrica, disponeva di aerei moderni.Tuttavia, il contributo dato da questa macchina nel rallentare le colonne di blindati e di autocarri del generale Wavell in marcia verso la Tripolitania fu notevole, e senz'altro più efficace di quello dato da altri apparecchi, inadatti all'attacco al suolo, ma ugualmente gettati nella mischia per far fronte al rischio tutt'altro che remoto della perdita della Libia. Per un aereo ormai superato, che era già in lista per la radiazione, e che doveva lasciare il posto a macchine più moderne (che furono un fallimento totale o che non arrivarono mai!) la conclusione della carriera operativa fu più che onorevole.
Progettato dagli [[Ingegneri]] Antonio Parano e Giuseppe Panzeri era una un'evoluzione del [[Breda Ba.64]], monoplano da assalto espressione delle teorie sull'aviazione d'assalto (o da attacco al suolo, o da appoggio ravvicinato) di cui fu principale sostenitore il colonnello [[Amedeo Mecozzi]].
==Impiego operativo==
L’aereo manteneva le stesse caratteristiche del suo predecessore: [[monoplano]] ad [[ala (aeronautica)|ala]] bassa a sbalzo, struttura a traliccio in tubi di acciaio saldati, con rivestimento in lamiere di [[duralluminio]], tranne che per i bordi di uscita dell’ala rivestiti in tela. L’impennaggio era monoderiva con controventature. Il [[carrello d'atterraggio|carrello]] aveva le gambe anteriori retrattili in gondole subalari (che lasciavano parzialmente scoperti i pneumatici), mentre il ruotino posteriore era fisso. Il pilota disponeva di un abitacolo chiuso, dotato di cappottina vetrata scorrevole.
'''Spagna'''
L’armamento era di 4 mitragliatrici installate nelle ali (notevole per gli standard italiani dell'epoca), più una brandeggiabile per l’osservatore nella versione biposto. Disponeva di un vano bombe interno e attacchi subalari. Queste caratteristiche che lo rendevano, al momento del primo volo ([[1935]]) un velivolo decisamente all'avanguardia.
 
Il prototipo, monoposto e motorizzato da uno [[motore stellare|stellare]] Gnôme-Rhône K-14, prodotto su licenza dalla [[Isotta-Fraschini]], compì il primo volo nel settembre [[1935]]. Le positiva impressioni portarono ad un immediato ordine di 81 velivoli, monoposto e con la stessa motorizzazione del prototipo.
Già nel 1937, completati i collaudi e dato inizio alla produzione in serie, si ritenne opportuno inviare il Ba. 65 in Spagna, per sperimentarlo in missioni operative. Ed effettivamente in Spagna il nuovo monoplano d'assalto ebbe il suo battesimo del fuoco. In aprile vennero inviati via mare in Spagna dodici Ba. 65 dotati di motore K 14.I Ba. 65 vennero inquadrati nella 65a squadriglia Assalto, che faceva parte del XXXV° Gruppo Autonomo B.V. dell'[[Aviazione Legionaria]]. Inizialmente impiegati come bombardieri in quota (in formazione coi bombardieri B.R.20, anch'essi in "sperimentazione"), ben presto i Ba. 65 vengono impiegati in missioni più consone al progetto, come attacchi a bassissima quota o attacchi in picchiata (il robusto assaltatore era in grado di picchiare con inclinazione di 80°, con due bombe da 100kg. Celebre rimase la distruzione del ponte di [[Flix]] sul fiume [[Ebro]] (via di rifornimento essenziale per le truppe governative, durante l'offensiva in [[Aragona]] del [[1938]]), da parte di una pattuglia di tre soli Ba. 65. L'esperienza spagnola dimostrò quanto questo aeroplano fosse valido, anche se i piloti provenienti dalla caccia, legati alle tradizioni "acrobatiche" italiane, ne lamentarono il "difficile pilotaggio", mentre i piloti provenienti dal bombardamento lo apprezzarono molto.
 
Del Ba. 65 venne anche realizzata una versione biposto, inizialmente con postazione aperta per il mitragliere, e in seguito, conper un piccolo numero di esemplari, una torretta dorsale Breda L per un'arma difensiva da 12,7 mm (con un aumento di peso pari a 500kg. circa, e a una diminuzione della velocità di 20 km/h). Inoltre venne prevista una seconda motorizzazione (che risultò alla fine,purtroppo,la più diffusa) con motore Fiat A. 80 RC41 da 1000cv. Questo propulsore, come già su altri aeroplani di discreta qualità, come il bombardiere medio [[Fiat B.R. 20]] era inaffidabile e creò una notevole disparità di prestazioni rispetto agli esemplari equipaggiati col migliore K 14.
'''Seconda guerra mondiale'''
 
A partire dal 82° esemplare venne adottato il più potente motore Fiat A.80 RC.41 da 1000 CV. Questo propulsore, come già su altri aeroplani di discreta qualità, come il bombardiere medio [[Fiat B.R.20]], si rivelò di scarsa affidabilità, creando notevole disparità di prestazioni rispetto agli esemplari equipaggiati col migliore K-14.
Dopo aver armato nella seconda metà degli anni trenta la Brigata d'Assalto, costituita da 5° e 50° Stormo, alla vigilia del conflitto mondiale la Regia Aeronautica aveva in carico 167 Ba. 65, di cui ben 118 motorizzati con lo scadente Fiat A. 80. Il Ba. 65, in carico a diversi repartui d'assalto, ne vide solo uno immediatamente operativo all'inizio delle ostilità: la 159a Squadriglia, su undici macchine, dislocata sull'aeroporto di [[Sorman]], in Libia. L'evoluzione delle operazioni in Africa Settentrionale, e il disastroso esordio nelle missioni di appoggio tattico dei bimotori Ba. 88 e Ca. 310, preda fin troppo facile anche per i superati biplani ''Gladiator'', portò nel novembre [[1940]] a bloccare la radiazione dai reparti dei vecchi Ba. 65 e a richiedere con urgenza il trasfetrimento in Africa di tutte le macchine disponibili con motore K 14 (cosa che si rivelò impossibile, per il semplice fatto che queste erano già tutte in Africa!). Le poche macchine rintracciate un pò dappertutto e trasferite in voli diretti, a tappe, in Libia furono attivissime nel contrasto dei mezzi motorizzati britannici, con l'impiego anche dei non apprezzati Ba. 65 con motore A. 80. nel dicembre del 1940 erano presenti solo venticinque macchine, e entro il febbraio del [[1941]] il personale superstite del 50° Stormo Assalto venne rimpatriato, dopo l'abbandono delle ultime macchine ormai logorate nei campi d'aviazione della [[Cirenaica]].
 
La produzione dell’aereo, che venne costruito anche presso la [[Caproni|Caproni Vizzola]], terminò nel [[1939]].
 
==Impiego nella [[Regia Aeronautica]]==
===[[Guerra civile spagnola]]===
 
Il battessimo del fuoco del Ba.65 avvenne con un primo lotto di 13 esemplari della prima serie equipaggiata con il motore Gnôme-Rhône K-14. I velivoli vennero inquadrati nella 65<sup>a</sup> Squadriglia Assalto, che faceva parte del XXXV° Gruppo Autonomo B.V. dell'[[Aviazione Legionaria Italiana]].
 
Già nel 1937, completati i collaudi e dato inizio alla produzione in serie,Inizialmente si ritenneriteneva opportuno inviareche il Breda Ba. 65 inpotesse Spagna,ricoprire perun sperimentarloampio inventaglio missionidi operative.ruoli: Ed[[Aereo effettivamenteda incaccia|caccia]], Spagnaricognitore ile nuovo[[Bombardiere|bombardiere monoplano d'assalto ebbe il suo battesimo del fuocoleggero]]. InLe aprileprime venneromissioni inviatiavvennero via mareproprio in Spagnaquesto dodici Ba. 65 dotati di motore K 14.I Ba. 65 vennero inquadrati nella 65a squadriglia Assaltoruolo, che faceva parte del XXXV° Gruppo Autonomo B.V. dell'[[Aviazione Legionaria]]. Inizialmente impiegatiimpiegandoli come bombardieri in quota (in formazione coi bombardieri [[Fiat B.R.20]], anch'essi in "sperimentazione"), ma ben presto i Ba. 65 vengonoiniziarono ad impiegati in missioni più consone al progetto, come attacchi a bassissima quota o attacchi in picchiata (il robusto assaltatore era in grado di picchiare con inclinazione di 80°, nonostante l’assenza di freni aerodinamici) con due bombe da 100kg. Celebre rimase la distruzione del ponte di [[Flix]] sul fiume [[Ebro]] (via di rifornimento essenziale per le truppe governative, durante l'offensiva in [[Aragona]] del [[1938]]), da parte di una pattuglia di tre soli Ba. 65. L'esperienza spagnola dimostrò quanto questo aeroplano fosse valido, anche se i piloti provenienti dalla caccia, legati alle tradizioni "acrobatiche" italiane, ne lamentarono il "difficile pilotaggio", mentre i piloti provenienti dal bombardamento lo apprezzarono molto.
 
Nel [[1938]] venne inviato un secondo lotto di 10 velivoli: 6 Ba.65 motorizzati Fiat e 4 Gnôme-Rhône.
 
L'esperienza spagnola dimostrò quanto l’ aeroplano fosse valido nel ruolo di assaltatore, anche se i piloti provenienti dalla caccia, legati alle tradizioni "acrobatiche" italiane, ne lamentarono il "difficile pilotaggio", mentre i piloti provenienti dal bombardamento lo apprezzarono molto. Forse proprio la valutazione dei piloti della caccia contribuì a lasciare nell’ombra questo velivolo, rispetto ad altri aerei più noti.
 
'''===[[Seconda guerra mondiale''']]===
Nonostante in Spagna il Ba. 65 avesse dimostrato di essere un buon incassatore, e fosse più veloce di uno [[Junkers Ju 87]], era evidente che non potesse ricoprire il ruolo di un [[aereo da caccia]] e anzi era troppo poco maneggevole per potersi difendere dalla caccia avversaria.
Inoltre, nonostante si trattasse in origine di un progetto moderno, era invecchiato presto, e nel giro di un paio d'anni si poteva dire largamente superato, in particolare era privo dei freni aerodinamici di picchiata.
 
Dopo l’impiego iniziale nell’Aviazione Legionaria, il Breda Ba.65 venne ben presto assegnato alla Brigata d'Assalto, costituita da 5° e 50° Stormo. Alla vigilia del conflitto mondiale la [[Regia Aeronautica]] aveva in carico 167{{rif|10giugno}} Ba.65, di cui ben 118 motorizzati con il Fiat A.80. Il Ba. 65, in carico a diversi reparti d'assalto, ne vide solo uno immediatamente operativo all'inizio delle ostilità: la 159<sup>a</sup> Squadriglia, su undici macchine, dislocata sull'aeroporto di [[Sorman]], in [[Libia]].
 
L'evoluzione delle operazioni in Africa Settentrionale, e il disastroso esordio nelle missioni di appoggio tattico dei bimotori [[Breda Ba.88]] (affiancati negli Stormi da assalto dai [[Caproni Ca.310]]), preda fin troppo facile anche per i superati biplani [[Gloster Gladiator]], portò nel novembre [[1940]] a bloccare la radiazione dai reparti dei vecchi Ba.65 e a richiedere con urgenza il trasferimento in Africa di tutte le macchine disponibili con motore K-14 (Richiesta paradossale in quanto queste macchine erano già tutte in Africa). Questo nonostante fin dall’inizio il Ba.65 si fosse rivelato poco efficiente nell’impiego in zone desertiche.
 
Comunque le poche macchine ancora adatte all’impiego operativo vennero rintracciate un po’ dappertutto e trasferite in voli diretti e a tappe in Libia. Qui furono attivissime nel contrasto dei mezzi motorizzati britannici, con l'impiego anche dei non apprezzati Ba.65 con motore A.80. Nel dicembre del [[1940]] erano presenti solo venticinque macchine, e entro il febbraio del [[1941]] il personale superstite del 50° Stormo Assalto venne rimpatriato, dopo l'abbandono delle ultime macchine ormai logorate, e non più idonee al servizio, nei campi d'aviazione della [[Cirenaica]].
 
Tuttavia, il contributo dato da questa macchina nel rallentare le colonne di blindati e di autocarri del generale Wavell in marcia verso la Tripolitania fu notevole, e senz'altro più efficace di quello dato da altri apparecchi, per lo più caccia ormai superati come ([[Fiat C.R.42]], [[Fiat G.50]] e [[Macchi M.C.200]]) trasformati in improvvisati assaltatori (anche se più correttamente si trattava di caccia-bombardieri), inadatti all'attacco al suolo, ma ugualmente gettati nella mischia per far fronte al rischio tutt'altro che remoto della perdita della Libia.
 
Per il Breda Ba.65, aereo ormai superato già in lista per la radiazione, che doveva lasciare il posto a macchine più moderne che si rivelarono inadatte o tardarono ad arrivare, la conclusione della carriera operativa fu più che onorevole,e rimase l'unico aereo progettato della [[Regia Aeronautica]] appositamente per l'aviazione d'assalto ad avere una vita operativa degna di nota.
 
==Altri operatori==
*''' [[Iraq]] ''': 25 esemplari biposto con motore Fiat consegnati nel [[1938]]. Due erano addestratori bicomando, mentre gli altri montavano una torretta Breda L.
*''' [[Cile]] ''': 20 esemplari dotati di motori Piaggio P.XI C.40 venduti alla fine del [[1938]]. Di questi 17 erano monoposto e 3 addestratori bicomando.
*''' [[Spagna]] ''': Al termine della guerra civile vennero ceduti 11 velivoli superstiti dei 23 inviati.
*''' [[URSS|Unione Sovietica]] ''': 10 esemplari.
*''' [[Portogallo]]: 10 esemplari biposto nella versione con motore Fiat e torretta Breda L. Consegnati nel [[1939]].
*''' [[Taiwan|Cina nazionalista]] ''': interessata ad un ordine ne provò un esemplare motorizzato con un [[Pratt & Whitney]] R-1830 nel giugno [[1937]]., ma non ci fu alcun seguito.
==Note==
#{{note|10giugno}} linea di volo della Regia Aeronautica al [[10 giugno]] [[1940]]. Di cui 154 velivoli in Italia, di questi solo 12 di pronto impiego.
 
[[Categoria:Aerei militari della Seconda guerra mondiale]]