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{{Vedi anche|Guerra delle Falkland}}
[[File:Falklandsmap san carlos landings.png|thumb|left|Una carta delle isole Falkland con i punti notevoli]]
Il [[2 aprile]] del [[1982]] l'Argentina invadeva le Isole Falkland, colonia inglese dal 1833, e le annetteva al proprio territorio. L'Inghilterra allestì una forza aeronavale e anfibia allo scopo di riprendere il controllo dell'arcipelago.
In quel momento la ''Cardiff'' si trovava in missione nel Golfo Persico. Il 23 aprile l'unità ricevette l'ordine di unirsi al corpo di spedizione e fece rotta verso Gibilterra attraverso il [[Canale di Suez]].<ref>{{cite web|url=http://hmscardiff.co.uk/timeline.aspx|title=HMS ''Cardiff'' Deployment Diary|accessdate=19-05-2009}}</ref>
L'[[11 maggio]] 1982 la ''Cardiff'', al comando del capitano Mike Harris, ex sommergibilista<ref>{{cita|One Hundred Days|woodward|pag. 282}}... the Type 42 HMS Cardiff, comanded by annother yet submariner Captain Mike Harris.</ref>, lasciava [[Gibilterra]] e tre giorni dopo si univa al ''Bristol Group'' che puntava sulle Falkland, seguendo la gemella [[HMS Exeter (D89)|''Exeter'']] partita da [[Belize]] e la più grossa [[HMS Bristol (D23)|''Bristol'']], l'unica [[Classe Type 82|Type 82]] costruita<ref>{{cita|One Hundred Days|woodward|pag. 217}}</ref>.
Poiché anche la flotta argentina disponeva di unità Type 42, alla Cardiff e alle sue unità gemelle inglesi impegnate nell'operazione furono dipinte sulle fiancate due bande verticali, in maniera che i sottomarini della Royal Navy potessero distinguerle più facilmente rispetto alle unità nemiche.<ref>{{cite book |title= Four Weeks in May|last= Hart-Dyke|first=David |year=2008 |publisher=Atlantic Books |___location=Great Britain |isbn=9781843545910 |pages=31 |chapter=Chapter 2 }}</ref>
Il [[22 maggio]] le navi inglesi rilevarono la presenza di un velivolo argentino, un Boeing 707 adibito a compiti di ricognizione, che tallonava il Bristol Group mantenendosi al di fuori del raggio d'azione dei sistemi antiaerei. La Cardiff arretrò rispetto alle altre navi allo scopo di ridurre la distanza tra sè e il ricognitore, quindi lanciò una coppia di missili Sea Dart contro l'aereo. Entrambi gli ordigni mancarono il bersaglio. <ref>{{cite web |url=http://www.navynews.co.uk/falklands/stories/8202052201.asp |title=Navy News - The Falklands Conflict - 22 May 1982 |month=July |year=1982 |publisher=''[[Navy News]]'' |accessdate=22-05-2009}}</ref>
Il [[25 maggio]], giorno dell'affondamento dell'altra unità gemella [[HMS Coventry (D118)|''Coventry'']] e del mercantile ''[[Atlantic Conveyor]]'', la ''Cardiff'' si univa alla squadra<ref>{{cita|One Hundred Days|woodward|pag. 302}}</ref>. Mentre l<nowiki>'</nowiki>''Exeter'' era posizionata di picchetto [[radar]] al posto della ''Coventry'', la ''Cardiff'' dall'1 al [[4 giugno]] effettuava alcune missioni notturne con le fregate ''Active'' ed ''Ambuscade'' per bombardare le postazioni argentine<ref>{{cita|One Hundred Days|woodward|pag. 311}}</ref>. Il [[6 giugno]] fu inviata insieme alla fregata ''Yarmouth'' a bombardare [[Port Stanley]]. Alle 04:00 del mattino il suo radar Type 992 rilevava un contatto aereo che si muoveva lentamente sulla East Falkland. Il bersaglio volava al di fuori della zona di sicurezza costituita attorno all'area di sbarco e non era stata notificata la presenza di mezzi aerei inglesi per cui fu considerato ostile e ingaggiato dalla Cardiff che lo colpì con un missile [[Sea Dart]]. Quello stesso giorno un elicottero [[elicottero]] [[Aérospatiale SA 341 Gazelle|Gazelle]] della task force inglese fu considerato disperso. Il sospetto che si trattasse del bersaglio ingaggiato dalla Cardiff, escluso da una prima indagine dopo la fine delle ostilità, fu confermato da una seconda inchiesta che accertò che il Gazelle era stato distrutto proprio da un missile Sea Dart. Tuttavia gli addetti alla centrale operativo di combattimento della Cardiff avevano applicato correttamente le regole di ingaggio in vigore. <ref>{{cita|One Hundred Days|woodward|pagg. 314-315}}</ref> Più tardi, il radar intercettò altri piccoli bersagli, questa volta sul mare, e fu usato il proiettore per identificarli: si trattava di quattro mezzi da sbarco [[Landing Craft Utility|LCU]] inglesi appartenenti alla HMS ''Intrepid'', con un contingente di 560 uomini delle ''Welsh Guards'' (inquadrate nella 5a ''Commando Brigade'') diretti verso Bluff Cove dove dovevano effettuare uno sbarco; le piccole unità, a causa del mare molto agitato, erano in ritardo sulla tabella di marcia nel loro viaggio di 130 miglia lungo la costa, e la Intrepid, la cui sala operativa era impegnata a tracciare eventuali attività aeree argentine, ed essendo i canali radio affollati a questo scopo, non avvisò le unità del Gruppo da Battaglia nell'area del ritardo degli LCU sulla tabella di marcia<ref>Le forze navali inglesi erano infatti divise in tre gruppi: il Gruppo da battaglia (Battle Group), con le portaerei e le unità di scorta, il gruppo da sbarco con gli anfibi (COMAW- Command for Amphibious Warfare), e il gruppo logistico (TRALA), il primo comandato dall'ammiraglio Woodward, e gli altri due dai commodori Clapp e Dunlop</ref>.
[[File:Islas Malvinas.jpg|thumb|right|La HMS ''Cardiff'' ancorata dietro la piccola HMS ''Tiger Bay'' alle isole Falkland durante la guerra. Riconoscibile la zona del ponte di comando con sopra i radar di scoperta e tiro.]]
Il [[13 giugno]] alcuni contatti vennero rilevati sulla costa sud delle isole, quasi tutti diretti a nord; uno di essi si diresse invece attraverso la terraferma verso la parte nord di Port Stanley, ma fu agganciato dal radar di puntamento ed abbattuto da un missile Sea Dart; con la conferma dell'abbattimento arrivò l'identificazione del bersaglio, un [[bombardiere]] [[English Electric Canberra|Canberra]], che risultò l'ultimo mezzo aereo abbattuto durante la campagna<ref>{{cita|One Hundred Days|woodward|pag. 331}}</ref>. Alle 14:05 di quel giorno, infatti, il generale Menendez firmava la resa delle forze argentine sulle isole.
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