Breda Ba.65: differenze tra le versioni
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Comunque le poche macchine ancora adatte all’impiego operativo vennero rintracciate un po’ dappertutto e trasferite in voli diretti e a tappe in Libia. Qui furono attivissime nel contrasto dei mezzi motorizzati britannici, con l'impiego anche dei non apprezzati Ba.65 con motore A.80. Nel dicembre del [[1940]] erano presenti solo venticinque macchine, e entro il febbraio del [[1941]] il personale superstite del 50° Stormo Assalto venne rimpatriato, dopo l'abbandono delle ultime macchine ormai logorate, e non più idonee al servizio, nei campi d'aviazione della [[Cirenaica]].
Tuttavia, il contributo dato da questa macchina nel rallentare le colonne di blindati e di autocarri del generale Wavell in marcia verso la Tripolitania fu notevole, e senz'altro più efficace di quello dato da altri apparecchi, per lo più caccia ormai superati come il [[Fiat C.R.32]],trasformati in improvvisati assaltatori,o gli stessi [[Savoia Marchetti S.M.
Per il Breda Ba.65, aereo ormai superato già in lista per la radiazione, che doveva lasciare il posto a macchine più moderne che si rivelarono inadatte o tardarono ad arrivare, la conclusione della carriera operativa fu più che onorevole,e rimase l'unico aereo progettato della [[Regia Aeronautica]] appositamente per l'aviazione d'assalto ad avere una vita operativa degna di nota. Il futuro dell'aviazione d'assalto italiana nel conflitto fu affidato, giocoforza, a macchine come il [[Fiat C.R.42]], il [[Fiat G.50]] , e più avanti il [[Macchi M.C. 200]], che ormai non più competitivi come caccia vennero adattati al trasporto di bombe da 50 o 100kg per l'attacco al suolo; si trattava in verità più di [[caccia bombardieri]] che di assaltatori veri e propri. Solo nel [[1943]], con il Reggiane Re.2002, si ebbe un caccia bombardiere moderno e temibile.
==Altri operatori==
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