PM10: differenze tra le versioni

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La sigla '''PM<sub>10</sub>''' identifica materiale presente nell'[[atmosfera]] in forma di [[particella|particelle]] microscopiche, il cui diametro è uguale o inferiore a 10 [[micrometro|µm]], ovvero 10 millesimi di millimetro.
 
È costituito da [[polvere]], [[fumo]], microgocce di sostanze liquide.
 
Le principali fonti del PM<sub>10</sub> sono due
* Sorgenti naturali: gli [[incendio|incendi]] boschivi, la dispersione di [[polline|pollini ]]
* Sorgenti legate all’attivitàall'attività dell’uomodell'uomo: processi di [[combustione]], gli impianti di riscaldamento, il traffico veicolare
 
Nelle aree urbane il traffico veicolare è la principale fonte del PM<sub>10</sub> (circa l'80%).
 
La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell'apparato respiratorio:
 
* oltre i 7 µm: cavità orale e nasale
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* fino a 1,1 µm: [[alveolo polmonare|alveoli polmonari]]
 
nonchéDipende inoltre dalla loro natura chimica. In genere, le patologie legate all’inquinamentoall'[[inquinamento]] da polveri sottili sono riconosciute essere l'[[asma]], le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari. La mortalità indotta dalle polveri sottili è oggetto di dibattito. L'[[Organizzazione Mondiale della Sanità|OMS]], sulla base di uno studio condotto nel 2000 in 8 città del mondo, stima che le polveri sottili siano responsabili dello 0,5% dei decessi registrati nell'anno.
 
I valori limite sono definiti in Italia dal decreto-legge nr. 60 del 2 aprile 2002; tale decreto fissa il limite accettabile di PM<sub>10</sub> in atmosfera a 50 µg/m³ come valor medio misurato nell'arco di 24 ore.