Plocium: differenze tra le versioni
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''Plocium'' è il titolo di un'opera dello [[drammaturgo]] latino del II secolo a.c. [[Cecilio Stazio]].
I frammenti più noti di tutto ciò che ci è arrivato di Stazio sono due frammenti di quest'opera, entrambi citati da [[Aulo Gellio]] che li mette a confronto con i rispettivi passi [[Menandro|menandrei]]: emerge la grande libertà con cui Stazio "imita" e reinterpreta il modello di Menandro.▼
La protagonista è una ricca signora, che vuole trovare una moglie adatta al figlio. Lui però ha già messo incinta la figlia del vicino di casa.
▲I frammenti più noti di tutto ciò che ci è arrivato di Stazio sono due frammenti di quest'opera, entrambi citati da Aulo Gellio che li mette a confronto con i rispettivi passi menandrei: emerge la grande libertà con cui Stazio "imita" e reinterpreta il modello di Menandro.
I dettagli della trama non sono noti; si sa che il ritrovamento di una collana ne permette lo scioglimento e il lieto fine.
Gellio giudica "sguaiata" la versione latina di Cecilio rispetto a quella di Menandro, mentre la critica moderna ritrova in questo testo maggiore musicalità e ricchezza stilistica.
La rielaborazione ceciliana inoltre accentua le [[caricatura|caricature]] attraverso[[matefora|metafore]] e a differenza di Menandro la comicità non è data solo dalle situazioni che si vengono a creare ma anche dai giochi linguistici.
==Collegamenti esterni==
[http://skuola.tiscali.it/letteratura-latina-arcaica/commedia-latina.html Panorama sulla commedia latina arcaica]
==Bibliografia==
Silvio D'Amico. Storia del Teatro drammatico. IV voll. Garzanti, Milano, 1958.
[[Categoria:Opere teatrali latine]]
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