Gaio Lucilio: differenze tra le versioni

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L'importanza di Lucilio è enorme in relazione ai suoi sforzi per codificare sul piano formale (tramite l'uso dell'esametro), dello stile e del contenuto, i temi trattati dall'unico genere letterario latino mancante di un corrispondente nel mondo ellenico: la [[Satira latina|satira]].
 
==La Satira Genere Latino==
La satira è l'unico genere della poesia latina che non ha un diretto corrispondente nel mondo greco.
Se da un lato infatti vi è un certo sentimento di fierezza nei confronti della satira, si veda la celeberrima esclamazione del retore [[Quintiliano]], da un altro si vengono a instaurare un certo senso di perplessità sulla natura del genere stesso.
Diomede cercò di affrontare il problema e ne diede tale soluzione:
{{quote|Presso i Romani con satira si intende una poesia che ora ha carattere denigratorio ed è composta per colpire i vizi umani secondo la maniera della commedia antica: tale fi quella che composero Lucilio, Orazio e Persio. Un tempo però veniva chiamata satira un opera poetica che constava di componimenti vari, come quella che scrissero Pacuvio ed Ennio|[[Diomede Grammatico]], ''Grammatici Latini'', I, 485.|}}
Lucilio fu considerato quindi l'iniziatore del genere della Satira, riconosciuto addirittura da [[Orazio]], pur con riserve, il suo maestro.
==La satira luciliana==
Dei 30 libri di satire scritti da Lucilio, ci rimangono circa 1000 frammenti, per un totale di quasi 1370 versi. La divisione in 30 libri del ''corpus''luciliano(in cui l'ordine era dato secondo un criterio metrico: i libri 1-12 in esametri dattilici; 22-25 in distici elegiaci; 26-30 in metri giambici e trocaici e poi nuovamente in esametri)è opera del [[Poesia neoterica|neotero]] [[Valerio Catone]].