Gaio Lucilio: differenze tra le versioni
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Se da un lato infatti vi è un certo sentimento di fierezza nei confronti della satira, si veda la celeberrima esclamazione del retore [[Quintiliano]], da un altro si vengono a instaurare un certo senso di perplessità sulla natura del genere stesso.
Diomede cercò di affrontare il problema e ne diede tale soluzione:
{{quote|Presso i Romani con satira si intende una poesia che ora ha carattere denigratorio ed è composta per colpire i vizi umani secondo la maniera della commedia antica: tale fi quella che composero Lucilio, Orazio e Persio. Un tempo però veniva chiamata satira un
All'interno del genere satirico vengono quindi distinte due fasi ben distinte, quella rappresentata da Ennio e Pacuvio, fatta da uno stile con metri e componimenti di vario genere, e quella rappresentata da Lucilio, Orazio e Persio, successivo anche a livello temporale, la cui caratteristica è quella di uno stile che tende, a volte anche eccessivamente, al moralismo di natura provinciale.
Lucilio fu considerato quindi l'iniziatore del genere della Satira, riconosciuto addirittura da [[Orazio]], pur con riserve, come il suo maestro.
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