'''''Sette Pianipiani''''' è un racconto scritto da [[Dino Buzzati]] che analizza le nevrosi e le paure umane (con particolare riferimento al terrore delle malattie, l'[[ipocondria]]) con protagonista ''Giuseppe Corte ''. E'È contenuto nel libro '' [[Sessanta Raccontiracconti]]'', edito da Mondadori. ▼
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▲'''''Sette Piani''''' è un racconto scritto da [[Dino Buzzati]] che analizza le nevrosi e le paure umane (con particolare riferimento al terrore delle malattie, l'[[ipocondria]]) con protagonista ''Giuseppe Corte''. E' contenuto nel libro ''Sessanta Racconti'', edito da Mondadori.
Il racconto ha ispirato il film ''[[Il fischio al naso]]'' diretto e interpretato da [[Ugo Tognazzi]].
== La trama ==
Italia, anni 60. L'avvocato Giuseppe Corte, ipocondriaco somatizzatore di gravi malattie, dopo aver letto un volantino pubblicitario, in un giorno di marzo si fa ricoverare in un moderno ospedale di una grande città italiana, specializzato nella cura del male che lui crede di avere (e che Buzzati non specifica, cancro?). L'ospedale, strutturato in 7 livelli, pone i sani all'ultimo e poi gli altri nei piani inferiori. Ogni livello inferiore corrisponde ad un aggravamento del male. Ovviamente il Corte, affetto solo da manie, viene installato subito al settimo livello, in attesa che i medici riescano a convincerlo che non ha nulla e lo rispediscano a casa. Il Corte inizia un buon ''iter'' verso la guarigione, ma una serie di cause concatenate fa sì che venga dislocato nei piani più bassi. Prima il ricovero di una donna che pretende, al settimo piano, tre camere (per lei e i 2 figli), poi gli scrupoli di un medico allarmista, successivamente un eczema(presumibilmente da stress) che gli appare su una gamba gli fa saltare addirittura due piani, poi un errore amministrativo, infine le ferie dei dipendenti. Via via Giuseppe Corte discende i vari piani della clinica, pur non essendosi affatto aggravato (non ha nulla). La cosa lo condiziona a tal punto da farlo ammalare sul serio, finché, in piena estate, l'ultimo errore lo conduce al temutissimo piano terra (raccontatogli, quand'era al settimo, da un altro ipocondriaco ricoverato lì da due mesi). In pratica si tratta della sala mortuaria. Qui, sulla follia deldi Corte, ormai privato da tempo del suo ''self-control'', finisce il racconto, che lascia trapelare la sua morte per paura.
[[categoria:opere di Dino Buzzati]]
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