Benedetto Croce: differenze tra le versioni

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===Primi contatti con gli intellettuali===
Nel circolo culturale nella casa dello zio Silvio Croce ebbe modo di frequentare importanti uomini politici ed intellettuali, ed ebbe contatti con gli esponenti della ''Nuova Italia'', tra cui [[Antonio Labriola|Labriola]] che lo inizierà al [[marxismo]] e alla filosofia idealistica classica tedesca. Pur essendo iscritto alla facoltà di giueisprudenza dell'Università di Napoli Croce frequentò le lezioni di filosofia morale a Roma tenute dal Labriola. Non terminò mai i suoi studi universitarì ma si appassionò a studi eruditi e filosofici trascurando il pensiero hegeliano di cui criticava la forma incomprensibile.
 
===Il ritorno a Napoli===
Lasciata la Roma troppo accesa di passioni politiche Croce nel 1886 tornò a Napoli dove acquistò per abitarvi la casa dove aveva trascorso la sua vita Giambattista Vico il filosofo napoletano amato da Croce per la sua concezione filosofica anticipatrice per certi aspetti della sua.
Compì numerosi viaggi in Spagna, Germania, Francia ed Inghilterra mentre nella sua formazione culturale cresceva l'interesse per gli studi storici attraverso le opere di De Sanctis e per la poesia di Giosuè Carducci.
 
Nel gennaio del [[1903]] esce il primo numero della sua rivista ''[[La critica]]'', stampata a sue spese fino al [[1906]], allorché subentra l'editore [[Giuseppe Laterza e figli|Laterza]].