Egitto: differenze tra le versioni

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Inoltre l'Egitto è un paese che ha tutte le carte in regola per diventare una vera democrazia: una società civile tra le più evolute del mondo musulmano, una magistratura indipendente e capace di prendere decisioni coraggiose (come quelle di legalizzare nuovi partiti e di assumersi la responsabilità dei controlli nei seggi sottraendoli ai brogli del ministero dell'interno), un sistema multipartitico e teoricamente democratico dal punto di vista istituzionale e infine una nascente elite economica,un ceto dinamico ed istruito che potrebbe aiutare il passaggio democratico.
Ma se ci son tutti questi presupposti, come mai oggi l'Egitto non è ancora un paese democratico?
Il problema sta tutto nell'eredità nasseriana di un sistema militarizzato dove l'esercito assume ancora un ruolo preponderante dove il 50% dei ministri è un ex militare, e sta nella caparbietà del partito di governo di non mollare le redini del potere e nemmeno di porsi in discussione in una vera competizione elettorale. Infatti le elezioni son palesemente truccate prima del voto con le malversazioni nell'iscrizione degli elettori nei registri elettorali, e succesivamentesuccessivamente durante lo spoglio dei voti. Senza contare che il sistema elettorale viene modificato ad ogni elezione senza che se ne faccia conoscenza agli elettori.
Poi c'è la questione dei candidati indipendenti, capaci di sconfiggere i candidati di regime (in quanto fanno confluire su di loro i voti clintelari delle elite economiche e del popolo che vuole punire il partito di governo e che sa che solo gli indipendenti hanno vere possibilità di vittoria), ma che dopo le elezioni vengono inglobati nel partito di regime garantendo la maggioranza a Mubarak.
Insomma, la struttura democratica c'è, la volonta degli egiziani pure, solo il tempo è ormai l'unico ostacolo ad una vera democrazia in Egitto.