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È stato uno dei più importanti scrittori della ricca storia letteraria di [[Trieste]].<br/>
Di ascendenze italiane e slave, e in particolare [[Boemia|boeme]], come egli stesso lasciò scritto nelnella suosua capolavoroopera principale ''Il mio Carso''<ref>Fulvio Tomizza sottolinea le origini boeme dello scrittore che lo collocano fra gli autori triestini dotati di una propria inconfondibile specificità. Cfr. [[Fulvio Tomizza]], ''Destino di frontiera'', Marietti, Genova, 1992, pag. 41, citato da Afrodita Carmen Cionchin dell'Università degli Studi di Padova in [http://www.geocities.com/marin_serban/cionchin2004.html]</ref>, si trasferì a [[Firenze]] per studiare. Qui si laureò in Lettere, con una tesi su [[Henrik Ibsen|Ibsen]]. Essendo entrato in contatto negli anni universitari con i giovani letterati italiani che ruotavano attorno alla rivista [[La Voce]] fondata da [[Giuseppe Prezzolini]], vi collaborò assiduamente, pubblicando numerosi articoli.
</ref>, si trasferì a [[Firenze]] per studiare. Qui si laureò in Lettere, con una tesi su [[Henrik Ibsen|Ibsen]]. Essendo entrato in contatto negli anni universitari con i giovani letterati italiani che ruotavano attorno alla rivista [[La Voce]] fondata da [[Giuseppe Prezzolini]], vi collaborò assiduamente, pubblicando numerosi articoli.
==Volontario nella 1a guerra mondiale==
PartitoPur essendo stato inizialmente molto critico nei confronti delle tesi [[irredentismo|irredentiste]], allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] si arruolò volontario, come molti altri triestini, morìnel in[[Regio un'azioneesercito peritaliano]] lae qualemorì sial era offerto volontario,fronte combattendo sul [[Battaglia "del Podgora|monte Podgora",]] (ovvero il toponimo sloveno della località ''Piedimonte del Calvario'' , ora nel comune di ([[Gorizia]]), tra le file del [[Regio Esercito italiano]].
==Riconoscimenti==
Per onorare la memoria dell' [[irredentista]] intelettualeintellettuale triestino gli sono state intitolate:
* alcune caserme a [[Sacile]], [[Roma]], [[Muggia]];
* un istituto scolastico a [[Gorizia]];
==Opere==
''[[Il mio Carso]]'' pubblicato su [[La Voce (rivista)|La Voce]] nel ''1912'' è la sua opera più importante, l'unico romanzo della sua breve carriera, interrotta prematuramente dalla guerra che lo vide morire giovanissimo. È un'autobiografia spirituale di tono accesamente lirico, che attesta il cammino compiuto dallo scrittore alldall'esaltazione egocentrica dell'io alla crisi provocatoriaprovocata in lui dal dolore (per il suicidio dell'amata), che lo spinge a intuire la necessità di una legge morale più profonda per la sua vita. Nel [[1921]] fu tradotto in francese da [[Benjamin Cremieux]].
Pubblicazioni postume:
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