Metodo combinatorio: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il '''calcolo combinarorio''', utilizzato in matematica|[[calcolo combinatorio]]}}
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Questo metodo fa assegnamento principalmente sull'informazione disponibile ''nella'' e ''riguardo alla'' lingua che si sta studiando e, in massima parte, è stato già usato a meraviglia per lo studio della [[lingua etrusca]], oltre che per altre lingue, come per esempio da [[Yves Duhoux]] (1982) per l'[[eteocretese]]. Il metodo venne per prima sostenuto da [[Wilhelm Deeke]] nel 1875 nella sua confutazione riguardo al tentativo di [[Wilhelm Corssen]] di dimostrare un supposta relazione tra l'etrusco e le altre [[lingue indoeuropee]], per mezzo del cosiddetto ''[[metodo etimologico]]'', un metodo basato sulle somiglianze percepite tra le parole nel testo della lingua sconosciuta e le parole esistenti in lingue già note.
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Il metodo combinatorio venne sviluppato per sostituire il metodo etimologico, poiché quest'ultimo si basa su un circolo vizioso dove la relazione supposta a quanto si dice prova l'interpretazione del testo e viceversa, perciò resta inadeguato per lo studio scientifico o è incapace di fornire prove. Mentre gli specialisti tradizionali in etruscologia hanno da molto tempo abbandonato il metodo etimologico a favore del lento, ma rigoroso lavoro del metodo combinatorio, il metodo etimologico è ancora molto popolare tra i dilettanti che hanno la fregola di provare una relazione tra i testi antichi e la loro lingua favorita.
Il metodo combinatorio è costituito da tre fasi distinte o componenti:
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* '''Archaeological-antiquarian''' analysis. This consists of using archaeological and antiquarian methods to determine the nature of the text, such as the nature of the object bearing the inscription, and the circumstances and ___location of its discovery. An example of ignoring this stage would be to describe the [[Pyrgi Tablets]] as part of a temple archive, as some commentators did when the tablets were found in 1964, when quite clearly the tablets had been nailed to a wall as a notice. Part of this stage is also rigorously checking the [[Epigraphy|epigraphic]] or [[Palaeography|palaeographic]] details of the inscription concerned. The importance of this stage of the process should not be underestimated. [[Vladimir Georgiev]]'s claim that Etruscan is related to [[Hittite language|Hittite]] was largely based on a non-existent word ''esmi'' which had been incorrectly read from an inscription, while [[Mario Alinei]]'s 2003 claim that the word ''iθal'' means "drink" and that Etruscan is thus based on Hungarian is ruled out by the fact that ''iθal'' occurs in one single inscription and does not re-occur in the many hundreds of known inscribed Etruscan [[symposium]] vessels which might be expected to contain the word "drink" if their Latin equivalents are anything to go by.
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