Metodo combinatorio: differenze tra le versioni

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Il metodo combinatorio è costituito da tre fasi distinte o componenti:
 
* Analisi '''archeologica-antiquaria'''. Questa fase consiste nell'usare metodi archeologici e antiquari per determinare la natura del testo, come la natura dell'oggetto recante l'iscrizione, le circostanze e la posizione del luogo della sua scoperta. Un esempio che ignora questo stadio sarebbe quello di descrivere le [[Tavolette di Pyrgi]] come parte di un archivio del tempio, come alcuni commentatori fecero, quando le tavolette vennero trovate nel 1964, invece si capisce abbastanza chiaramente che le tavolette sono state inchiodate al muro come un avviso. Parte di questo stadio è anche rigorosamente utilizzato per verificare i dettagli [[Epigrafia|epigrafici]] o [[Paleografia|paleografici]] delle iscrizioni. L'importanza di questo stadio del processo non andrebbe sottostimata. L'affermazione di [[Vladimir Georgiev]] che l'etrusco sia correlato all'[[lingua ittita|ittita]] fu ampiamente basata sulla parola inesistente ''esmi'', che è stata letta non correttamente in un iscrizione, mentre la dichiarazione fatta da [[Mario Alinei]] nel 2003 riguardo al fatto che la parola ''iθal'' significa "bevanda" e che l'etrusco si fondi sull'ungherese è scartato dal fatto che ''iθal'' ricorre in una singola iscrizione e invece non ricorre di nuovo nelle molte centinaia di noti vasi etruschi scritti del [[simposio|symposium]], dai quali ci si potrebbe aspettare che contengano la parola "bevanda", <!--,semmai sesuperassero i loro equivalenti latini siano qualunque cosa da superare//-->.
 
* Analisi '''formale-strutturale'''. Consiste suddividere le parole nelle loro [[morfemi]] componenti per formare un ipotesi della struttura della lingua, la quale deve essere coerente con quella dedotta dalle altre iscrizioni interpretate o parzialmente interpretate, e con caratteristiche che possano essere supposte nelle lingue. La questione essenziale di questo stadio è rivelare le parole le parole radicali e i loro ruoli nel testo. Mentre stabilire il significato della parola o morfema non è lo scopo fondamentale in questo stadio, si possono comunque escludere i significati potenziali. Per esempio, l'asserzione di [[Zacharie Mayani]], che l'etrusco ''θu'' significa "due" viene esclusa dal fatto che ''θu'' è il solo numerale etrusco che non è mai trovato con un referente plurale<!--, e inoltre non ha un derivato multiplo di 10 basato su di esso, che ne indichi il significato non di "due" ma di "uno"//-->.