Franco Freda: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Nato da da padre irpino e madre veneta nel pieno della [[
All'
Appassionatosi alla politica fin dal liceo, ha presieduto il
Laureato in giurisprudenza, nel [[1963]] abbandona l'MSI per dar vita, con al sodalizio tradizionalista [[Gruppo di Ar]], le [[Edizioni di Ar]], casa editrice militante nella [[neofascismo|destra neofascista]] sulla scia del pensiero di [[Julius Evola]].
E proprio nel 1963, fortemente influenzato dal pensiero evoliano, scrive per il periodico [[Tradizione]] una recensione di ''Cavalcare la tigre''.<ref> Il nuovo slogan di Evola, Cavalcare la tigre, riprende un vecchio detto cinese, secondo il quale l'unico modo per sconfiggere la tigre è montarle in groppa e domarla, guidando a proprio piacimento gli istinti omicidi del felino. Si tratta ovviamente di una allegoria che identifica la tigre con il mondo borghese che secondo Evola è sempre più dominato dall'economia e del materialismo allontanandosi dalla tradizione.</ref>
Secondo Freda la linea dell'apolitia deve essere seguita come modello esistenziale e spirituale, senza per questo, se si è fra i pochi eletti, rinunciare all'attività politica.
=== Manifesto del gruppo di AR===
Nello stesso anno Freda scrive il ''Manifesto del gruppo di Ar'', che fissa le coordinate del suo pensiero: «Noi siamo: contro i partiti politici. Dagli attuali partiti politici appaiono solo posizioni politiche al crepuscolo, che possono costituire il supporto per il successo di gruppi oligarchici, non certo inserite nel nostro modo generale d'essere. Noi siamo antidemocratici: sui feticci delle democrazie capitalistiche e bolsceviche ricade la responsabilità del crollo dei valori politici e del trauma morale che ha disintegrato degli individui alienandoli dalla vita organica dello Stato. Noi siamo contro certe esasperazioni del nazionalismo, che riteniamo aver frantumato nelle loro implicazioni storiche il substrato unitario della civiltà d'Occidente. Noi siamo antiborghesi: la borghesia, intesa come stato d'animo e prospettiva economicistica del mondo è la prima responsabile di questo clima dissolvente [...] Noi siamo per uno stile di vita che nessun partito può darci; ma solo un Ordine di idee, una Unità differenziata di istanze, il Cameratismo nella lotta contro un sistema sfaldato. Noi siamo per una Aristocrazia che è radicale rifiuto del modello egualitario. Noi assumiamo una prospettiva gerarchica e organica [...] Noi siamo per le civiltà d'Europa e d'Occidente, con i loro Miti e le loro Tradizioni,
===La disintegrazione del sistema===
Nel [[1969]] pubblicò ''La disintegrazione del sistema'' (intervento di Freda nella riunione del comitato di reggenza del Fronte Europeo Rivoluzionario, avvenuto a [[Regensburg]] il 17.08.1969), vero e proprio "libro-guida" per i [[Nazi-maoismo|nazimaoisti]].
Si tratta di un manifesto che avrà una grande importanza nell'ambiente neofascista degli anni a venire, costituendo un elemento di rottura con le ideologie ispirate al [[Ventennio]], ai nazionalismi europei
Freda giungerà addirittura a teorizzare un [[comunismo]] [[aristocratico]], una via di mezzo tra la repubblica di [[Platone]], il [[Terzo Reich]] e la [[Cina]] di [[Mao]].
Il sistema del quale Freda predica e intende perseguire la distruzione è il sistema borghese. Un progetto ambizioso che nonostante la difficoltosa percorribilità rimane una delle poche proposte lucide e libere in antagonismo agli opposti estremismi.
Freda, richiamandosi
=== L'Esperienza del Fronte Nazionale ===
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Oltre che fondatore, sarà anche il Reggente del movimento stesso.
Freda e il suo movimento sottolineeranno l'esigenza di difendere l'omogeneità etnica italiana ed europea, individuando nei crescenti flussi migratori non indoeuropei un pericoloso attacco alla stessa. La razza, per Freda,
Nell'analisi di [[Giovanni Damiano]], sodale del Gruppo di Ar, questa impostazione segnerebbe la nascita una tipologia eminentemente "[[pagana]]" di sodalizio politico, proteso al superamento del razzismo suprematista, inteso come superiorità e sopraffazione di una razza rispetto all'altra, per affermare invece il rispetto della propria e delle altrui razze.
=== Vicende giudiziare: Piazza Fontana e Fronte Nazionale ===
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