Pordenone: differenze tra le versioni

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Venezia non governò direttamente la città, preferendo darla in feudo al condottiero Bartolomeo d'Alviano che la resse a [[signoria]]. Alla sua morte, avvenuta nel [[1515]], gli succedette la consorte Pantasilea Baglioni, e quindi il figlio Liviano fino al [[1537]].<br/>
In quell'anno Pordenone e i territori limitrofi passarono sotto il diretto controllo della Repubblica di Venezia e vi rimasero per più di due secoli e mezzo.
La Serenissima mantenne gli statuti della città e ne riconobbe i privilegi già acquisiti durante la signoria degli Asburgo e provvide a riattivare l'economia pordenonese realizzando un nuovo porto e potenziando le attività manufatturieremanifatturiere.
 
Con la caduta di Venezia, Pordenone subì un primo ritorno all'[[Austria]], seguito dalla parentesi [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]]. Con la caduta di Bonaparte e il [[Congresso di Vienna]], fu aggregata con il resto del [[Friuli]] e del [[Veneto]] al [[Regno Lombardo-Veneto]].