Invasioni barbariche del V secolo: differenze tra le versioni

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===I Vandali===
Dopo i [[Visigoti]], l'Urbe subì un nuovo [[sacco di Roma (455)|sacco]] nel [[455]] dai cristiani (ariani) [[Vandali]], comandati in una spedizione via mare dal nord Africa da [[Genserico]] nel [[455]]. I Vandali erano un'etnia germanica di area orientale, originaria della zona tra [[Slovacchia]] e [[Transilvania]]. Tra il [[406]] e il [[409]] avevano oltrepassato un Reno sguarnito, per l'emergenza dei Goti che aveva costretto Stilicone a richiamare le truppe. Attraversata la Gallia i Vandali giunsero nella Spagna del nord insediandosi con alcuni [[Suebi]] (o Svevi) in [[Galizia]], [[Lusitania]] e [[Betica]], che da essi prese in nome di "Vandalucia" ([[Andalusia]]); gli [[Suebi|Svevi]] fondarono un regno autonomo nella zona occidentale fino alla foce del [[Tago]]. L'arrivo dei visigoti aveva costretto i vandali a migrare ulteriormente sconfinando in Africa del Nord tra il [[429]] e il [[430]]. Tra il [[430]] e il [[442]] conquistarono in successione la [[Mauretania]], la [[Numidia]], [[Cartagine]] e l'[[Africa (provincia)|Africa Proconsolare]]. [[Sant'Agostino]] morì ottantaseienne mentre i vandali cingevano d'assedio [[Ippona]], la sua città (presso l'odierna [[Annaba]] in [[Algeria]]). Dall'Africa, grazie alla loro discreta capacità nell'organizzazione delle flotte, giunsero in [[Sardegna]], [[Corsica]], [[Sicilia]] e [[Baleari]], prima di arrivare nel 455 su Roma.
 
===Gli Svevi===