Rete FS a scartamento ridotto della Sicilia: differenze tra le versioni
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Il restante tratto verso Nicosia, della [[Ferrovia Dittaino-Leonforte|Dittaino-Leonforte]] venne in parte realizzato ma mai [[armamento ferroviario|armato]]; la diramazione ''Bivio Paternò''-Regalbuto-[[Paternò]]-Motta Sant'Anastasia si trascinò tra rinvi e rielaborazioni venendo poi costruita solo nella parte sud, a [[scartamento normale]], come [[Ferrovia Motta Sant'Anastasia-Regalbuto|Regalbuto-Catania]] ed aperta interamente molto più tardi, nel [[1952]] senza alcuna connessione che ne assicurasse un pur minimo traffico viaggiatori da Leonforte ed [[Agira]]. La [[Ferrovia Dittaino-Piazza Armerina-Caltagirone|Caltagirone-Piazza Armerina]] venne aperta solo nel [[1930]] con la previsione di un allacciamento a [[San Michele di Ganzaria]] della, anch'essa costruenda, ma mai completata nè aperta [[Ferrovia Canicattì-Caltagirone]]. Venne iniziata anche la costruzione della [[Ferrovia Santa Ninfa-Salemi|Santa Ninfa-Salemi-Trapani]] (che logica avrebbe voluto invece a scartamento ordinario) e, dopo l'apertura del primo tratto e la costruzione di un secondo mai aperto, abbandonata per sempre.
Fra il [[1928]] ed il [[1930]] viene dato avvio ad un altro progetto, che anche se in buona parte costruito non vedrà mai la luce; quello della [[Progetto di ferrovia Palermo-Salaparuta|Palermo-San Cipirello-Camporeale-Salaparuta]], collegandosi alla linea Castelvetrano-San Carlo in quest'ultima stazione. I fregi che indicano l'anno VIII dell'era fascista sui ponti prima della stazione di Camporeale
Gli [[1930|anni 30]] videro anche l'inizio della costruzione della ferrovia da [[Ferrovia Catania-Caltagirone-Gela|Caltagirone a Gela]] (allora denominata Terranova), di 45,5 km, approvata sin dal [[1911]] e inserita tra quelle di 4 categoria a scartamento ridotto che avrebbe ridotto il percorso totale da Catania (pur sempre con trasbordo però) a circa 135 km, molto più breve degli itinerari via Canicattì (231 km) e via Siracusa/Ragusa (268 km). Opportunamente però il [[24 novembre]] [[1921]] il Regio decreto n.1696 ne aveva trasformato il progetto a scartamento ordinario (insieme a quello della costruenda per Canicattì in parte già costruita a scartamento ridotto). Venne realizzata a rilento, qualche opera d'arte, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale nel [[1939]] fermò tutto. Nei primi [[1950|anni 50]] venne riaggiornato ancora una volta il progetto: I lavori iniziarono nell'aprile [[1952]] e l'apertura avvenne nel novembre [[1979]]. Di tutto il programma quest'ultima tratta della rete, realizzata a scartamento normale, è l'unica sopravvissuta alla politica dei tagli.
===Date di apertura all'esercizio delle singole tratte della rete<ref>{{cita web|http://www.trenidicarta.it/aperture.html|Treni di Carta-Prospetto cronologico delle aperture,Alessandro Tuzza|09/08/2009}}</ref>===
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