Anassagora: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 28:
 
[[Immagine:Anaxagoras and Pericles.jpg|thumb|left|230px|Louis Augustin Belle: Pericle e Anassagora]]
Ad Atene divenne amico e maestro di [[Pericle]], impegnato nel rinnovamento politico e culturale della città. Intorno alla metà del [[V secolo a.C.|V secolo]] gli avversari politici di Pericle, per meglio combattere lo [[statista]] ateniese, cercarono di fare il vuoto intorno a lui, eliminando i suoi collaboratori con accuse infamanti: così, Anassagora, per le sue opinioni riguardo il [[Sole]] e la [[Luna]], ritenuti rispettivamente una massa incandescente e un globo roccioso, anziché delle [[divinità]], fu accusato di [[empietà]] (''asébeia'') da un certo Cleone, secondo quanto riferisce [[Sozione]] nella sua ''Successione dei filosofi'' <ref>Citato da Diogene Laerzio, cit., II, 6, 12</ref> il quale sostiene che Anassagora, difeso da Pericle, sarebbe stato condannato al pagamento di una multa di cinque [[Talento (peso)|talenti]] e all'[[esilio]].
 
Secondo [[Satiro (biografo)|Satiro]] <ref>''Vite'', FGH III, 163, frammento14</ref> l’accusa di empietà e di [[medismo]] fu portata da [[Tucidide]], anch'egli avversario della politica di [[Pericle]]. Secondo questa versione, egli sarebbe stato [[condannato a morte ]] in [[contumacia]]; invece [[Ermippo]] <ref>''Vite'', FGH III, 43, frammento 31</ref> scrive che fu rinchiuso in prigione e condannato a morte. Allora Pericle, perorando la sua causa, ne avrebbe ottenuto la liberazione, ma Anassagora si sarebbe ucciso, non sopportando l’affronto subito. Un'altra tradizione, riportata da [[Ieronimo Rodio]] <ref>Hiller, frammento 9</ref> sostiene invece che i giudici, vedendolo sfinito dalla [[malattia]], lo liberarono per compassione.