P2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
TXiKiBoT (discussione | contributi)
m Bot: Aggiungo: uk:П-2
Nessun oggetto della modifica
Riga 102:
 
Ma i dettagli del programma non erano di minor interesse. Se da un lato si propugnava la «abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attuasse i precetti della Costituzione)», giustificata dalla carenza di tecnici in tempi di [[disoccupazione]] intellettuale, dall'altro lato occorreva «ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive», sempre che la magistratura volesse decidersi a condannarli.
 
Portare il [[Consiglio Superiore della Magistratura]] sotto il controllo dell'[[Potere_esecutivo|esecutivo]], separare le carriere dei magistrati, rompere l'unità sindacale e abolire il monopolio della [[Rai]] erano altri punti del progetto.
 
Le persone "da reclutare" nei partiti, dal canto loro, dovevano ottenere addirittura il "''predominio''" (testuale) sulle proprie organizzazioni (nel piano vengono indicati «per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli»), mentre i giornalisti "''reclutati''" avrebbero dovuto "''simpatizzare''" per gli uomini segnalati dalla "loggia". Non si sa se questa parte del piano fosse già stata attuata o meno; una parte dei politici indicati ebbero poi ruoli di primo piano nei loro partiti e nel governo. Si deve però rammentare che questi nomi erano considerati solo "da reclutare", quindi non si sa se furono mai contattati a tale scopo da Gelli.
Riga 135 ⟶ 133:
 
Sebbene secondo persone vicine a [[Indro Montanelli]] in realtà Buono non avesse alcun ascendente su di lui, scrissero per [[il Giornale]] almeno due personaggi in contatto con gli ambienti massonici: lo stesso Buono e [[Michael Ledeen]], corrispondente per il quotidiano, legato a [[CIA]], [[SISMI]] e alla stessa P2. Inoltre nel 1978, viste le critiche condizioni finanziarie del quotidiano, [[Silvio Berlusconi]] entrò con una quota azionaria del 30%.
 
In quello stesso periodo, nacque [[Telemilanocavo]], fondata da [[Giacomo Properzj]] e successivamente rilevato dall'allora piduista [[Silvio Berlusconi]], che la fece poi diventare [[Telemilano]], [[Telemilano 58]] ed infine [[Canale 5]], presumibilmente secondo la strategia seguita da [[Licio Gelli]].
 
Una volta scoppiato lo scandalo, le ripercussioni sul gruppo Rizzoli furono enormi: il [[Corriere della Sera]] ne uscì pesantemente screditato e perse dal 1981 al 1983 100.000 copie, nonché le firme di [[Enzo Biagi]], [[Alberto Ronchey]] e [[Gaetano Scardocchia]]. [[Franco Di Bella]] lasciò la direzione il 13 giugno e venne sostituito da [[Alberto Cavallari]]. [[L'Occhio]] e il [[Corriere d'informazione]] vennero chiusi, [[Il Piccolo]], l'[[Alto Adige]] e [[Il Lavoro]] ceduti.
Riga 144 ⟶ 140:
{{vedi anche|Lista appartenenti alla P2}}
La [[Lista appartenenti alla P2|lista degli appartenenti alla P2]] fu tenuta riservata per qualche tempo dopo la scoperta, ed i tentennamenti di [[Arnaldo Forlani]] nel renderla pubblica gli costarono la carica di presidente del consiglio e il temporaneo allontanamento dal proscenio politico-istituzionale.
[[Immagine:Ricevuta di pagamento per l'iscrizione del dott. Silvio Berlusconi alla loggia massonica P2.gif|thumb|right|280px|Ricevuta di pagamento per l'iscrizione del dott. [[Silvio Berlusconi]] alla loggia massonica P2]]
Una volta resa pubblica il 21 maggio 1981, divenne presto memorabile. Tra i 932 iscritti (molti dei quali negheranno il loro coinvolgimento nella loggia), spiccavano i nomi di 44 parlamentari, 3 ministri del governo allora in carica, un segretario di partito, 12 generali dei [[Carabinieri]], 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell'[[esercito italiano]], 4 dell'[[aeronautica militare]], 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, ma anche di [[giornalista|giornalisti]], personaggi legati al mondo dello spettacolo ed imprenditori come [[Silvio Berlusconi]] (a quel tempo non ancora in politica, [[Lista appartenenti alla P2#B|tessera n° 1816]]), [[Vittorio Emanuele, Principe di Napoli|Vittorio Emanuele di Savoia]], [[Maurizio Costanzo]], [[Alighiero Noschese]] (morto suicida più di due anni prima della scoperta della lista) e [[Claudio Villa]]; in compagnia di [[Michele Sindona]] e [[Roberto Calvi]], [[Umberto Ortolani]] e [[Leonardo Di Donna]] (presidente dell'[[ENI]]), [[Duilio Poggiolini]] e il personaggio televisivo professor [[Fabrizio Trecca]], insieme a tutti i capi dei [[servizi segreti]] italiani e ai loro principali collaboratori.