Machu Picchu: differenze tra le versioni

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Si ritiene che Machu Picchu avesse, come la maggior parte delle ''llactas'' incaiche, una popolazione mobile, che oscillava fra i 300 e i 1.000 abitanti:<ref>{{en}} [http://www.waterhistory.org/histories/machupicchu/ WaterHistory.org]</ref> membri di un'élite (probabilmente la ''[[panaca]]'' di Pachacútec)<ref>Lumbreras 2005, [http://machupicchu.perucultural.org.pe/presentacion.htm]</ref> e ''acllas''. È stato dimostrato che la manodopera agricola era composta di coloni ''mitimaes'' o ''mitmas'' (''mitmaqkuna'') provenienti da luoghi diversi dell'impero.<ref>Gli studi [[osteologia|osteologici]] di Eaton nel 1912 e la loro revisione di Verano (Burger et. al. 2003) sono conclusivi sulla presenza a Machu Picchu di coloni tanto della costa settentrionale del Perù quanto dell'altopiano boliviano. Questo fatto fu notato anche da Chávez Ballón (1961) nel suo famoso studio sulla ceramica di Machu Picchu. La spiegazione più ragionevole è che si trattava di ''mitmaqkuna'' o ''mitimaes'', coloni reclutati dallo stato per questioni politiche (punitive o premiali) per abitare e lavorare in determinate zone dell'impero lontane dalle loro terre d'origine.</ref>
 
Machu Picchu non era da nessun punto di vista un complesocomplesso isolato, per cui il mito della "città perduta" e del "rifugio segreto" degli imperatori inca è privo di fondamento. Le valli che confluivano nella gola formavano una regione densamente popolata che crebbe spettacolarmente in produttività agricola a partire dall'occupazione inca, nel 1440.<ref>I lavori del Progetto Cusichaca (Kendall, 1988: 100) indicano che nell'area si produceva un 90% di eccedenze agricole. Tutto fa pensare che rifornissero la sempre più popolosa Valle Sacra e la relativamente vicina capitale Cusco.</ref> Gli inca costruirono sul posto molti centri amministrativi - i più importanti dei quali furono [[Patallacta]] e [[Quente]] Marca<ref>Kendall, 1988: 99</ref> - e numerosi complessi agricoli formati da terrazze di coltivazione. Machu Picchu dipendeva da questi complessi per la sua alimentazione, poiché i campi del settore agrario della città sarebbero risultati insufficienti per rifornire la colonia.<ref>Valencia y Gibaja: 324</ref> La comunicazione intraregionale era possibile grazie alla rete delle strade incaiche: otto di esse conducevano a Machu Picchu.<ref> Valencia y Gibaja 1992: 22</ref> La cittadina di Picchu giunse a differenziarsi dalle colonie vicine per la singolare qualità dei suoi principali edifici.
 
Alla morte di Pachacútec, conformemente alle usanze reali incaiche, Machu Picchu e il resto delle sue proprietà personali sarebbero state trasferite all'amministrazione della sua ''[[panaca]]'', che doveva destinare le entrate prodotte al culto della [[mummia]] del defunto re.<ref>Un documento del 1568, lo stesso usato per identificare Machu Picchu con la proprietà personale di Pachacútec, riferisce che le terre della gola di Picchu furono dedicate a cerimonie di culto dei morti (Rowe 1990: 152), ciò che è coerente con la tesi della proprietà personale.</ref> Si presume che questa situazione si sia mantenuta durante i governi di [[Túpac Yupanqui]] ([[1470]]-[[1493]]) e di [[Huayna Cápac]] (1493-1529).