Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni

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Le polemiche cominciarono a montare alla successiva conferenza della Società Americana di Fisica (APS), il [[1 maggio]] [[1989]], a [[Baltimora]]. Furono riportati i risultati di una collaborazione fra un gruppo dei [[Laboratori Nazionali di Brookhaven]] e l'[[Università Yale]], in cui, riproducendo il dispositivo utilizzato da Fleischmann e Pons, non si otteneva né energia in eccesso, né soprattutto produzione di neutroni.<ref>M. Gai, S. L. Rugari, R. H. France, B. J. Lund, Z. Zhao, A. J. Davenport, H. S. Isaacs and K. G. Lynn, [http://www.nature.com/nature/journal/v340/n6228/abs/340029a0.html "''Upper limits on neutron and γ-ray emission from cold fusion''"], ''Nature'' (6 July 1989), '''340''', 29.</ref> Simili risultati furono poi riportati anche da ricercatori dei Laboratori di Harwell, vicino a [[Oxford]], nel [[Regno Unito]].<ref>D. E. Williams, D. J. S. Findlay, D. H. Craston, M. R. Sené, M. Bailey, S. Croft, B. W. Hooton, C. P. Jones, A. R. J. Kucernak, J. A. Mason and R. I. Taylor, [http://www.nature.com/nature/journal/v342/n6248/abs/342375a0.html "''Upper bounds on 'cold fusion' in electrolytic cells''"], ''Nature'' (23 November 1989), '''342''', 375.</ref>
 
In novembre, uno speciale gruppo di scienziati incaricati dal [[Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti|Dipartimento dell'Energia statunitense]] (DOE) si pronunciò in modo negativo sulla fusione fredda,<ref>{{en}} "''Cold Fusion Research''", [http://www.ncas.org/erab/sec5.htm A Report of the Energy Research Advisory Board to the United States Department of Energy], November 1989.</ref> mentre già alla fine del [[1989]] negli Stati Uniti la fusione fredda veniva identificata come un fenomeno di [[pseudoscienza]]. Negli [[Anni 1990|anni '90novanta]] negli Stati Uniti la ricerca sulla fusione fredda fu pochissima, mentre cominciavano ad emergere gruppi in [[Europa]] e [[Asia]]. Nel [[luglio]] [[1990]] Fleischmann e Pons correggevano il loro articolo iniziale, con un ponderoso lavoro di oltre 50 pagine, in cui spiegavano i dettagli del loro esperimento.<ref>M. Fleischmann, S. Pons, M. W. Anderson, Lian-Jun Li, and M. Hawkins, "''Calorimetry of the palladium-deuterium-heavy water system''", ''Journal of Electroanalytical Chemistry and Interfacial Electrochemistry'' (25 July 1990), '''287''', 293.</ref> Cominciavano anche ad emergere i retroscena della vicenda del [[1989]]. Nel [[1991]] [[Eugene Mallove]], che era capo redattore scientifico dell'ufficio stampa del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]], ammise che l'importante relazione scritta dal Centro Ricerche sui Plasmi del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] nel [[1989]], e che aveva avuto un'influenza non piccola nelle polemiche sulla fusione fredda, contenesse dei grafici in cui i dati erano stati modificati senza alcuna spiegazione.<ref>Steven Krivit, [http://newenergytimes.com/Reports/HistoricalAnalysisSummaryCharts.htm#mit "''Controversial M.I.T. Cold Fusion Graphs''"]</ref><ref>Eugene Mallove. ''Fire From Ice''. Infinite Energy Press, 1999. ISBN 1-892925-02-8.<br />Il libro sostiene che il gruppo di lavoro composto da Stanley Pons e Martin Fleischmann presso l'università dello Utah, ha realmente prodotto una quantità di energia superiore all'unità con un esperimento replicato in diverse occasioni, ma che i risultati sono stati soppressi attraverso l'organizzazione di una campagna di ridicolizzazione da gruppi di potere accademici, compresi quelli che studiano la fusione termonucleare controllata, al fine di cercare di proteggere le loro attività di ricerca e di finanziamento.</ref> Secondo Mallove, questo avrebbe precluso qualsiasi tentativo di ottenere calore da dispositivi a fusione fredda al MIT, in modo da evitare possibili cali nei finanziamenti della fusione "calda".<ref>E. Mallove, [http://www.infinite-energy.com/images/pdfs/mitcfreport.pdf "''MIT and cold fusion: a special report''"], 1999.</ref>
 
Una voce ancora più autorevole fu quella del [[premio Nobel]] [[Julian Schwinger]], che nel [[1990]] ammetteva che molte redazioni di riviste scientifiche si fossero adeguate alle pressioni negative degli ambienti accademici verso la fusione fredda.<ref>"''The pressure for conformity is enormous. I have experienced it in editors’ rejection of submitted papers, based on venomous criticism of anonymous referees. The replacement of impartial reviewing by censorship will be the death of science.''" Schwinger, J.,"''Cold fusion: Does it have a future?''", Evol. Trends Phys. Sci., Proc. Yoshio Nishina Centen. Symp., Tokyo 1990, 1991. 57: p. 171.</ref>