Paolina Leopardi: differenze tra le versioni
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Come era allora d'abitudine, i genitori si posero presto il problema di accasare la figlia, valutando anche le spese necessarie al suo matrimonio. Ne era ben informato anche Giacomo, che il [[5 gennaio]] [[1819]] scriveva all'amico [[Pietro Giordani]] che i genitori avrebbero a lei riservata una dote non superiore alle 40.000 lire - cifra per altro rispettabile - e non avrebbero sollevato obiezioni contro un marito di casato non nobile, purché di «civiltà competente».<ref>G. Leopardi, ''Epistolario'', Torino 1998, p. 230</ref> La notizia del primo fidanzamento e del previsto matrimonio fu però data da Giacomo al Giordani solo due anni dopo, il [[13 luglio]] [[1821]]: «La mia Paolina questo gennaio sarà sposa in una città dell'Urbinate, non grande, non bella, ma con persona comoda, liberissima ed umana».<ref>G. Leopardi, cit., p. 514</ref>
In vista del matrimonio con tale Andrea Peroli, di [[Sant'Angelo in Vado]], già vedovo con un figlio di un anno, Giacomo compose la canzone ''Nelle nozze della sorella Paolina'' che è in realtà, come costume retorico del tempo, un pretesto per celebrare le presunte virtù di un passato vivo solo nei libri di storia. Lo ammette indirettamente lo stesso poeta, dando al Giordani il [[1
Paolina cercava nel matrimonio principalmente il mezzo per allontanarsi da casa Leopardi, come testimoniano le sue lettere: «[...] il paese dove vivo io è casa Leopardi; e voi sapete meglio di me come vi si vive. In somma io sono disperata [...]».<ref>Lettera di Paolina a Giacomo, 13 gennaio 1823</ref>
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