==== Le peripezie romane ====
A [[Roma]] Franz e Albert si incontrano e alloggiano all'[[albergo]] Londra, in attesa dell'inizio del [[carnevale]]; dopo aver visitato la [[Basilica di San Pietro|S.Basilica di San Pietro]], i due vogliono ammirare il [[Colosseo]], ma il proprietario dell'albergo li mette in guardia dai briganti che infestano le strade nei pressi del monumento. Tra essi c'è il temibile Luigi Vampa, alla cui storia i due giovani si mostrano interessati, cosicché l'albergatore gliela narra. Con sua gran sorpresa Franz scopre come Vampa in gioventù avesse incontrato Sinbad il marinaio, proprio colui che gli aveva fatto da [[anfitrione]] a [[Isola di Montecristo|Montecristo]]. Finito il racconto Franz ed Albert si recano in visita al [[Colosseo]]: qui Franz assiste inavvertitamente all'incontro tra Luigi Vampa e Sinbad, dove quest'ultimo promette di salvare dal patibolo un amico del [[brigante]], sfruttando le sue conoscenze. La sera successiva Franz e Albert si recano a [[teatro]], e mentre assistono alla ''[[Parisina d'Este]]'' di [[Donizetti]], lo sguardo di Franz è attratto da una giovane e bellissima donna dai lineamenti greci, seduta in un palco: alle sue spalle, nell'ombra, si trovava Sinbad il marinaio. Durante i preparativi per il carnevale i due giovani fanno la conoscenza del misterioso ed enormemente ricco e aristocratico Conte di Montecristo, così si faceva chiamare Sinbad il marinaio. Il Conte diventa loro amico, aiutandoli a passare con spensieratezza il carnevale romano, offrendo loro cene e passaggi in carrozza. La sera stessa in cui si chiude il carnevale, Albert si reca ad incontrare una donna che durante i giorni passati aveva dimostrato interesse per lui, sperando in un'avventura a lieto fine. Purtroppo per lui la donna era Teresa, compagna di Luigi Vampa, che in occasione dell'incontro lo fa rapire, e manda la richiesta di riscatto a Franz:
{{quote| "Mio caro amico, <br /> Appena avrete ricevuta la presente, abbiate la compiacenza di prendere nel mio portafogli, che troverete nel cassettino del mio scrigno, la credenziale: uniteci la vostra, se non basta. Correte da Torlonia, e ritirate da lui sul momento quattromila scudi, che consegnerete al latore della presente. Preme grandemente che questa somma mi giunga senza alcun ritardo. Non insisto di più, contando su voi, come voi potreste contare su di me. <br />
Vostro amico ''Alberto de Morcerf''
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