Grottaferrata: differenze tra le versioni
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Il sito archeologico più importante del territorio criptense sono le [[Catacombe di ad Decimum|catacombe di ''ad Decimum'']], rinvenute nel [[1913]] al X miglio della [[via Latina]]: all'interno vi si trovano oltre 800 sepolture databili fino al [[V secolo]], alcuni affreschi del [[III secolo|III]] o del [[IV secolo]] ed un [[arcosolio]] raffigurante la "''Traditio Legis''", la trasmissione del messaggio evangelico.<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 38}}.</ref> Assieme alle [[catacombe di San Senatore]] di [[Albano Laziale]]<ref>Pino Chiarucci, ''Albano Laziale'', pp. 50-52.</ref> queste sono le uniche [[Catacomba|catacombe]] dei [[Colli Albani]] (pare che una terza catacomba fu rinvenuta casualmente in comune di [[Marino]], lungo la [[via Appia Antica]] presso la località di [[Due Santi]] nel [[1712]] ma ad oggi se ne è persa l'ubicazione).<ref>Raimondo Del Nero, ''Bovillae'', p. 27.</ref>
Inoltre, una piccola parte degli scavi archeologici di ''[[Tusculum]]'' ricade nel territorio criptense, mentre la parte più importante dell'antico abitato si trova nel territorio di [[Monte Porzio Catone]]. Per quanto riguarda le memorie preistoriche del territorio criptense, le necropoli più importanti si trovano a villa Cavalletti (
Nel territorio criptense è stata collocata una delle due tenute tuscolane di [[Marco Tullio Cicerone]]: nel corso dei secoli, diversi studiosi hanno formulato svariate ipotesi sulla collocazione di queste ville, ma sembra ormai confermato che una sorgesse sul [[Tuscolo]] presso la città antica di ''[[Tusculum]]'', e l'altra fosse posta in prossimità dell'[[Abbazia di San Nilo|abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]],<ref name=nota80/> e che magari si estendesse fino alle propaggini settentrionali del Tuscolo,<ref name="nota1332">{{cita|Gaetano Moroni|vol. XXXIII pp. 44-45|cidMoroni}}</ref> o addirittura in località Poggio Tulliano, che prenderebbe nome proprio dall'arpinate.<ref name="nota1331">{{cita|Luigi Devoti|p. 288|cidDevoti}}</ref> La collocazione presso l'attuale abbazia appare più probabile e confermata da diverse strutture romane, come l'imponente criptoportico con affaccio sul vallone della marana dell'Acqua Marciana, su cui [[san Nilo da Rossano]] ed i suoi compagni avrebbero costruito il monastero.
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