Grottaferrata: differenze tra le versioni

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====Casa Santa Rosa====
La Casa Santa Rosa delle [[Suore Francescane Missionarie di Maria]], meglio note localmente come "Monache Francesi" (poichèpoiché l'ordine fu fondato da [[Hélène de Chappotin de Neuville]] a [[Nantes]], in [[Francia]], nel [[1874]]), fu costruita nel sito di una proprietà della famiglia Santovetti tra il [[1892]] ed il [[1914]], con una sospensione dei lavori nel [[1893]] a causa del ritrovamento nell'area del convento di alcuni resti di età romana attribuiti ad una [[Villa romana|villa suburbana]] di [[Marco Tullio Cicerone]].<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 61}}.</ref> La chiesa conventuale venne completata nel [[1931]]: le suore si resero attive nella vita civile criptense quando accolsero gli sfollati del [[terremoto di Messina]] ([[1908]]) e del [[terremoto della Marsica]] ([[1915]]), ed ancora quando aprirono una casa di convalescenza per i soldati feriti durante la [[prima guerra mondiale]] ([[1915]]-[[1918]]).<ref name="notas2">{{Cita|Devoti 1999|pp. 63-65}}.</ref> Più di recente, le religiose hanno prestato servizio presso l'Ospedale Civile San Sebastiano di [[Frascati]].<ref name=notas2/>
 
===Architetture civili===
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Il castello sorse attorno all'[[XI secolo]] sui ruderi della [[villa romana]] degli Scriboni-Libones<ref name="notapreistoria">{{Cita|Tomassetti|vol. IV p. 179}}.</ref> e sulle antiche murature identificate da alcuni studiosi con i resti del ''[[municipium]]'' di ''[[Castrimoenium]]'',<ref>{{Cita|Torquati 1974|vol. I cap. XVIII p. 159}}.</ref> collocato da altri presso il [[Villa Colonna di Belpoggio|parco pubblico di villa Desideri]] a [[Marino]]<ref>{{Cita|Tomassetti|vol. IV pp. 181-182}}.</ref> ed oggi comunemente identificato con il [[rione Castelletto]] al [[centro di Marino]].<ref>Giuseppe Ranghiasci, in ''Album - Giornale letterario e di belle arti'', vol. XVII pp. 348-370-385.</ref><ref>Giuseppina Ghini, ''Introduzione'', in Alessandro Bedetti, ''Il mitreo di Marino'', pp. 7-8.</ref>
 
La prima citazione del castello risale al [[1116]], quando si parla di una "''ecclesia S. Marie [...] in loco qui dicitur Paoli''":<ref name="notapaoli">{{Cita|Devoti 1999|p. 275}}.</ref> la proprietà del castello rimase da allora in poi all'[[Abbazia di San Nilo|abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]], finchèfinché nel Seicento non fu completamente spopolato e diruto.<ref name=notapaoli/>
 
Oggi del castello restano un arco, una parte dell'abside della chiesa ed altri brandelli di massiccie murature in ''[[Opera quadrata|opus quadratum]]'' di [[peperino]].<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 273}}.</ref>
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{{Vedi anche|Bibliografia sui Castelli Romani}}
 
* {{cita libro| Giovanni Antonio | Ricci | Memorie storiche dell'antichissima cittacittà di Alba Longa e dell'Albano moderno | [[1787]] | Stamperia Giovanni Zempel | [[Roma]] | ed= I cid=Ricci}} {{NoISBN}}
* {{cita libro| Emanuele | Lucidi | Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia, e delle sue colonie di Genzano e Nemi | [[1796]] | Tipografia Lazzarini | [[Roma]] | ed= I | cid=Lucidi}} {{NoISBN}}
*{{cita libro| Nicola | Ratti | [[Storia di Genzano, con note e documenti]] | [[1797]] | Stamperia Salomoni | [[Roma]] | wkautore= Nicola Ratti| ed= I | cid=Ratti}} {{NoISBN}}