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== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Ancona}}
L'attuale zona centrale di Ancona ospitava alcuni insediamenti già nell'[[età del bronzo]]. Nell'[[età del ferro]] fu un villaggio [[Piceni|piceno]]. Nel [[387 a.C.]] un gruppo di [[Grecia antica|Greci]] [[siracusa]]ni, esuli dalla tirannide di Dionisio [[siracusaDionisio di Siracusa|Dionisio]]ni e attratti dal grande porto naturale, fondò la città sulle pendici del colle ora chiamato Guasco.Un: un lembo di [[Magna Grecia]] in mezzo alla civiltà dei piceniPiceni, che eresse su quel colle un grande tempio dedicato a [[Venere (divinità)|Venere]] Euplea, la dea della buona navigazione. Un tempio che destò l'ammirazione dei romani[[Storia romana|Romani]] prima e dei [[cristiani]] poi, che eressero sulle rovine di quel tempio l'[[Duomo di Ancona|attuale Cattedralecattedrale]] dedicata a S.[[Ciriaco di Gerusalemme|san Ciriaco]] (lo scopritore della Croce[[Vera di CristoCroce]]).
 
All'arrivo dei [[Roma]]niRomani nelle [[Marche]] le popolazioni locali cercarono inizialmente una convivenza pacifica e [[Nomi latini delle città italiane|Ancona]] attraversò un periodo di transizione tra la civiltà greca e quella romana, anche dal punto di vista linguistico. Dal [[113 a.C.]] Ancona può considerarsi città romana, pur orgogliosa delle proprie origini greche. I Romani consideravano Ancona l'accesso d'Italia da Oriente e quindi la sede naturale dei commerci con la [[Dalmazia]], l'[[Egitto]] e l'[[Asia]]. Comprendendo l'importanza strategica e commerciale che aveva Ancona, l'imperatore [[Traiano]] fortificò la città e ne ampliò il porto.
 
Alla caduta dell'[[Impero Romano d'Occidente]] ([[476]]) Ancona, dopo il dominio deglidi Eruli[[Odoacre]] ([[476]]-[[493]]) e dei[[Regno Gotiostrogoto|degli Ostrogoti]] ([[493]]-[[553]]), fu tra i possessi dell'[[Impero Romano d'Oriente]] e fece parte della [[Pentapoli bizantina|Pentapoli marittima]] assieme alle città di [[Senigallia]], [[Fano]], [[Pesaro]] e [[Rimini]]. Dopo un breve periodo sotto il dominio [[LongobardiRegno longobardo|dominio longobardo]] ([[751]]-[[754]]), nel [[774|774 d.C.]] la città passò allo [[Stato della Chiesa]].
 
Con l'istituzione del [[Sacro Romano Impero]] la città fu posta a capo della [[Marca anconitana|Marca di Ancona]], che dopo aver assorbito le marche di [[Camerino]] e [[Marca fermana|di [[Fermo]], comprese quasi tutta l'odierna regione [[Marche]].
 
Alla fine dell'del [[XII secolo]] Ancona è un [[Comune medievale|libero comune]] ed una [[Repubblica di Ancona|repubblica marinara]]. Si scontrò così sia con il [[Sacro Romano Impero]], che tentò ripetutamente di ristabilire il suo effettivo potere, sia con [[Venezia]], che non accettava nell'Adriatico un'altra città marinara.
 
La forza di Ancona, comunque, erariuscì talea cherespingere nel [[1137]] respinse l'imperatore [[Lotario III del Sacro Romano Impero|Lotario II]], nel [[1167]] anche l'imperatore [[Federico I del Sacro Romano Impero|Federico Barbarossa]] e nel [[1173]], quando il Barbarossaluogotenente inviòinviato addal AnconaBarbarossa ilper suosottomettere luogotenentela città, l'Arcivescovoarcivescovo [[Cristiano di Magonza]], per sottomettere una buona volta la città. Ancona, però, uscì vittoriosa ancora una volta.
[[Immagine:!0180ancona.jpg|thumb|300px|Mappa seicentesca di Ancona]]
 
[[Immagine:!0180ancona.jpg|thumb|300px|Mappa seicentesca di Ancona]]
A partire dal pontificato di [[Innocenzo III]], la marca di Ancona fu gradualmente integrata nello [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]], venendo a conformare la [[Marca anconitana|provincia omonima]]. La città continuò tuttavia a godere di un regime di indipendenza di fatto, con ampie libertà civiche confermate nella seconda metà del [[XIV secolo]] dal cardinale [[Egidio Albornoz]]. Nel [[1532]], [[papa Clemente VII]] vincolò Ancona alla Santa Sede, nel quadro di un processo di accentramento amministrativo che pose fine alla [[Repubbliche marinare|repubblica marinara]] e coinvolse, alcuni anni più tardi, altri importanti centri dello [[Stato Pontificio]], fra cui [[Perugia]] ([[1540]]).
 
A causa della [[scoperta dell'America]], e della caduta di [[Costantinopoli]] nelle mani dei [[TurchiaImpero ottomano|Turchi]] (fine [[XV secolo]]), il centro dei commerci si era ormai spostato dal [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] all'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] e per tutte le città marinare italiane, compresa Ancona, iniziò un periodo di recessione che durò per tutto il [[XVII secolo]] e ebbe sollievo solo con [[papa Clemente XII]], che nel [[1732]] concesse il porto franco, grazie al quale l'economia vide una nuovasi luceriprese.
 
Nel [[1797]] [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] occupò la città e proclamò la [[Repubblica Anconitana]], che nel [[1798]] venne annessa alla [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]]. Dopo alterne vicende ed assedi che la videro passare in mano francese ed austriaca, fu annessa nel [[1808]] al [[Regno Italico]] Napoleoniconapoleonico e divenne capoluogo del [[Dipartimento del Metauro]]. Dal 1808 al [[1815]] assunse informalmente al ruolo di seconda città del regno, in quanto il Viceréviceré [[Eugenio Beauharnais]] vi soggiornava spesso per curare il suo cospicuo [[appannaggio]] (il quale fu mantenuto dalla [[Restaurazione]]). Alla fine dell'epoca napoleonica tornò a far parte dello Stato Pontificio, nel [[1815]], ma il dominio francese aveva lasciato nella città le idee rivoluzionarie di libertà, che permisero la diffusione della [[Carboneria]]; rimase a lungo nella città [[Massimo d'Azeglio]]. Ancona partecipò ai [[Moti del 1830-1831]] che vennero repressi con processi e condanne a morte.
Alla fine dell'epoca napoleonica tornò a far parte dello [[Stato Pontificio]] nel [[1815]], con la [[Restaurazione]], ma il dominio francese aveva lasciato nella città le idee rivoluzionarie di libertà, e questo permise la diffusione della [[Carboneria]]; rimase a lungo nella città [[Massimo d'Azeglio]]. Ancona partecipò ai moti del [[1831]]-[[1833|33]] che vennero repressi con processi e condanne a morte.
 
Al termine della [[Prima guerra di indipendenza]], nel [[1849]], Ancona si dichiarò libera dal dominio papale e appartenente alla [[Repubblica Romana (Risorgimento1849)|Repubblica Romana]]. Il Papapapa allora chiamò gli [[Impero austriaco|austriaci]] per riprendere il possesso delle sue terre. Compagna di Venezia e di Roma, la città di Ancona per settimane resistette eroicamente all'assedio austriaco. Per l'eroismo e l'attaccamento agli ideali di libertà e di indipendenza dimostrati nel [[1849]] Ancona venne insignita della [[medaglia d'oro al valor militare]].
 
Nel [[1860]], dopo la [[Battaglia di Castelfidardo|sconfitta di [[Castelfidardo]], le truppe pontificie si rifugiarono in Ancona per tentare l'ultima difesa dei territori pontifici: Ancona era ormai per loro l'ultimo baluardo. Il [[29 settembre]] [[1860]] le truppe dei generali [[Enrico Cialdini|Cialdini]] e [[Manfredo Fanti]] entrarono vittoriose in Ancona. Nel novembre dello stesso anno un [[plebiscito]] ufficializzò l'ingresso di Ancona, [[Marche]] ed [[Umbria]] nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Subito Ancona assunse un ruolo militare notevole nella compagine difensiva del giovane regno: fu una delle cinque piazzeforti di prima classe, insieme a [[Torino]], [[La Spezia]], [[Taranto]] e [[Bologna]]. Momenti che la videro alla ribalta nazionale furono nel [[1914]] la [[Settimana Rossa]], le azioni della [[Regia Marina]] in [[Adriatico]] durante la [[Prima Guerraguerra Mondialemondiale]]e e, nel [[1920]], durante il biennio[[Biennio rosso]], la [[Rivolta dei Bersaglieri]]. Nel [[1922]], quasi come prova generale della [[marciaMarcia su Roma]], le [[Camicie Nere]] provenienti dal centro [[Italia]], occuparono la città, nonostante l'ostilità degli [[antifascisti]] locali.
Durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] la città di Ancona ebbe un notevole sviluppo urbanistico, con l'apertura del viale della Vittoria e la costruzione del quartiere Adriatico. Negli ultimi anni della [[secondaSeconda guerra mondiale]] Ancona, a causa della sua importanza strategica, subì numerosissimi bombardamenti da parte delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]], che dovevano preparare il passaggio del fronte. In particolare, il [[1º novembre]] [[1943]] fu uno dei più tragici eventi della storia della città: in pochi minuti duemilacinquecento persone persero la vita, ed un intero rione della città storica (rione Porto) venne definitivamente cancellato. Finalmente il [[18 luglio]] [[1944]] il generale [[Władysław Anders]] a capo dell'[[II Corpo d'Armata polacco|esercito polacco]] entrò in Ancona e la liberò dai [[Germania nazista|tedeschi]]. A seguito degli ingenti danni bellici subiti e dei numerosissimi lutti, il [[9 ottobre]] [[1960]], alla città di Ancona venne conferita la [[medaglia d'oro al valore civile]].
Durante il ventennio [[Fascismo|fascista]] la città di Ancona ebbe un notevole sviluppo urbanistico, con l'apertura del viale della Vittoria e la costruzione del quartiere Adriatico.
Negli ultimi anni della [[seconda guerra mondiale]] Ancona, a causa della sua importanza strategica, subì numerosissimi bombardamenti da parte delle forze alleate, che dovevano preparare il passaggio del fronte. In particolare, il [[1º novembre]] [[1943]] fu uno dei più tragici eventi della storia della città: in pochi minuti duemilacinquecento persone persero la vita, ed un intero rione della città storica (rione Porto) venne definitivamente cancellato. Finalmente il [[18 luglio]] [[1944]] il generale [[Władysław Anders]] a capo dell'esercito polacco entrò in Ancona e la liberò dai tedeschi. A seguito degli ingenti danni bellici subiti e dei numerosissimi lutti, il 9 ottobre 1960, alla città di Ancona venne conferita la medaglia d'oro al valore civile.
 
Da segnalare negli ultimi anni vi è la fondazione dell'[[Università politecnica delle Marche|università]], nel [[1959]], l'apertura del grande [[Parco del Cardeto]], e la riapertura del [[Teatro delle Muse]], nel [[2002]], e l'affermazione del ruolo primario del porto nelle comunicazioni tra l'Europa centrale e la [[Grecia]]. Nel [[2008]] il governo ha scelto Ancona come prestigiosa sede del [[Forum dell'Adriatico e dello Ionio]], che raggruppa i rappresentanti di Italia, [[Slovenia]], [[Croazia]], [[Montenegro]], [[Albania]], [[Grecia]]. La storica [[Cittadella di Ancona|Cittadella]] cinquecentesca ospita le rappresentanze diplomatiche.
Nel 2008 il governo ha scelto Ancona come prestigiosa sede del Forum dell'Adriatico e dello Ionio, che raggruppa i rappresentanti di Italia, [[Slovenia]], [[Croazia]], [[Montenegro]], [[Albania]], [[Grecia]]. La storica [[Cittadella di Ancona|Cittadella]] cinquecentesca ospita le rappresentanze diplomatiche.
 
Nel [[2013]] Ancona celebrerà i suoi 2400 anni di storia, contati a partire dalla fondazione greca.