Impero romano: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Invasioni barbariche}}
Le cause esterne furono: le [[invasioni barbariche]]. I barbari si fecero sempre più pressanti: i germani pressavano sul limes renico e danubiano e spesso compivano incursioni e saccheggi in territorio romano, mettendo spesso in difficoltà l'esercito romano. Le modalità di questi scontri erano molto diverse da quelle di secoli prima, non si trattava più di grandi spostamenti di individui a piedi ma di rapidi attacchi condotti da soldati a cavallo, per i quali le legioni non potevano rispondere in tempo (causando diverse riforme, come quella di [[Costantino]], per farvi fronte).
Lo stesso fece la bhnnnmm,mmnnmnuovanuova Dinastia Persiana dei [[Sasanidi]], che nel [[224]] aveva causato la caduta dell'agonizzante (ma un tempo potente) Regno dei [[Parti]], e che sognava di restaurare l'antico Impero achemenide di Ciro, [[Cambise]] e Dario strappando ai Romani le province orientali.
Nel [[III secolo]] l'Impero perse la [[Dacia]] (odierna [[Romania]]) e gli Agri Decumati (in [[Germania]]). Nel [[IV secolo]] la crisi si stabilizzò ma nel [[V secolo]] l'occidente romano crollò; i vari popoli germanici ([[Vandali]], [[Suebi]], [[Alemanni]], [[Visigoti]], [[Ostrogoti]] ecc.) conquistarono vaste zone dell'Impero ([[Gallia]], [[Spagna]], [[Africa]], [[Britannia]]) riducendo l'Impero d'Occidente a Italia e Dalmazia. E fu proprio un barbaro, il re degli [[Eruli]] Odoacre, a deporre l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo Augusto, ponendo formalmente fine all'[[Impero romano d'Occidente]].