Quattro giornate di Napoli: differenze tra le versioni

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|nome del conflitto = Quattro giornate di Napoli
|parte_di = [[Seconda guerra mondiale]]<br>[[Campagna d'Italia (seconda guerra mondiale)|Campagna d'Italia]]<br>[[Operazione Avalanche]]<br>[[Resistenza italiana]]
|immagine = [[ImmagineFile:Quattro giornate di Napoli legenda.png|300px|Quattro giornate di Napoli]]
|didascalia = Mappa della città con indicati i luoghi dell'insurrezione
|data = [[27 settembre]]-[[30 settembre]] [[1943]]
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|mutamenti_territoriali =
|esito = Vittoria delle [[Partigiani|formazioni partigiane]] [[Napoli|napoletane]]
|schieramento1 = [[ImmagineFile:Flag of Italy (1861-1946).svg|20px|Bandiera dell'Italia]] Popolazione di [[Napoli]]<br>[[ImmagineFile:Flag of Italy (1860).svg|20px|Bandiera dell'Italia (1860)]] [[Militari]] fedeli al cd. [[Regno del Sud]]
|schieramento2 = [[ImmagineFile:War Ensign of Germany 1938-1945.svg|20px|Bandiera della Germania]] [[Militari]] del [[Germania nazista|Reich della Grande Germania]]<br>[[ImmagineFile:Flag of Italy.svg|20px|Bandiera dell'Italia]] [[Fascismo|Fascisti]] fedeli al cd. [[Repubblica Sociale Italiana|Stato Nazionale Repubblicano]]
|comandante1 = [[Professore|Prof.]] [[Antonio Tarsia in Curia]] (Vomero)<br>[[Tenente Colonnello|T.Col.]] [[Ermete Bonomi]] (Materdei)<br>[[Capitano|Cap.]] [[Carmine Musella]] (Avvocata)<br>[[Carlo Bianco]], [[Medico|Med.]] [[Aurelio Spoto]] (Capodimonte)<br>[[Capitano|Cap.]][[Medico|Med.]] [[Stefano Fadda]] (Chiaia)<br>[[Capitano|Cap.]][[Medico|Med.]] [[Francesco Cibarelli]], [[Amedeo Manzo]], [[Francesco Bilardo]] (Duomo)<br>[[Gennaro Zenga]] (Corso Garibaldi)<br>[[Maggiore|Magg.]] [[Francesco Amicarelli]] (Piazza Mazzini)<br>[[Capitano|Cap.]] [[Mario Orbitello]] (Montecalvario)<br>[[Maggiore|Magg.]] [[Salvatore Amato]] (Museo)<br>[[Tenente|Ten.]] [[Alberto Agresti]] (Via Caracciolo, Posillipo)<br>[[Raffaele Viglione]] (Via Sant'Anastasio)<br>- [[Impiegato|Imp.]] [[Tito Murolo]] (Vasto)
|comandante2 = [[Colonnello|Col.]] [[Walter Schöll]] (Comandante della Piazza Militare di Napoli) [[ImmagineFile:White flag icon.svg|16px]]<br>[[Avvocato|Avv.]] [[Domenico Tilena]] (Federale Fascista Provinciale di Napoli)
|effettivi1 = 1.589 combattenti in armi
|effettivi2 = circa 20.000
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|perdite2 = qualche centinaio
|perdite3 = 140 morti civili<br>19 morti non identificati
|note = <ref>I combattenti nelle "Quattro Giornate di Napoli", secondo la Commissione ministeriale per il riconoscimento partigiano furono 1589, 155 i morti e alcune centinaia i feriti, mutilati ed invalidi; ma in base alla relazione del sacerdote patriota [[Antonio Bellucci]], "''gli uccisi dai tedeschi'' - come risulta dal registro del [[cimitero di Poggioreale]] - ''fra militari, civili, uomini e donne di ogni età furono 562''" come si evice dalla relazione del prof. [[A. Piergrossi]] pubblicata sul giornale, "La Barricata", n° 8, [[ottobre]] [[1943]]. Il l° numero di detto giornale diretto dal prof. [[Alfredo Parente]] era uscito il [[30 settembre]] quando ancora si combatteva.</ref>}}
{{Quote|''Dopo Napoli la parola d'ordine dell'insurrezione finale acquistò un senso e un valore e fu allora la direttiva di marcia per la parte più audace della Resistenza italiana''|[[Luigi Longo]], ''"Un Popolo alla macchia"'', [[Editori Riuniti]], [[Roma]], [[1974]], ISBN 9788835906056, pag. 102}}
 
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==Antefatto storico==
[[ImmagineFile:Quattrogiornate3.jpg|thumb|left|230px|Le macerie dei bombardamenti del 1943]]
Per tutto il primo quadriennio di guerra [[1940]]-[[1943]], [[Napoli]] fu sottoposta a durissimi 105 bombardamenti da parte delle [[alleati|forze alleate]], che causarono ingenti perdite in termini di vite umane anche per la popolazione civile. Si calcola che oltre 30.000 furono le vittime di questi attacchi indiscriminati alla città, per non menzionare i danni ingentissimi al patrimonio artistico e culturale (il [[4 dicembre]] [[1942]] fu semi-distrutta la [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|Basilica di Santa Chiara]], mentre solo nel bombardamento del [[4 agosto]] [[1943]] perirono oltre 3.000 persone; circa 600 morti e 3.000 feriti si ebbero invece per lo scoppio della nave ''[[Caterina Costa (nave)|Caterina Costa]]'' nel porto, il [[28 marzo]] [[1943]]).
 
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In particolare ci fu la fuga, in abiti borghesi, dei [[generale|Generali]] [[Riccardo Pentimalli]] e [[Ettore Del Tetto]], cui era affidata la responsabilità militare della [[provincia di Napoli]]. Gli ultimi atti di [[Ettore Del Tetto]] furono proprio la consegna della città all'esercito tedesco e la stesura di un manifesto che, vietando gli assembramenti, autorizzava i militi a sparare sulla folla in caso di inadempienza.
 
Sporadici ma cruenti tentativi di resistenza si ebbero tuttavia alla Caserma ''Zanzur'', alla Caserma dei [[Carabinieri]] ''Pastrengo'' ed al 21°º Centro di Avvistamento di [[Castel dell'Ovo]].
 
==La città in fermento==
[[ImmagineFile:Proclama Schloss Napoli.jpg|thumb|left|200px|Proclama del comando tedesco]]
Sin dai giorni immediatamente seguenti l'[[Armistizio di Cassibile]], in città si andarono intensificando gli episodi di intolleranza e di resistenza verso l'occupante [[nazista]] e le azioni armate, più o meno organizzate, fecero seguito alle manifestazioni studentesche del [[1 settembre]] [[1943]] in [[piazza del Plebiscito]] ed alle prime assemblee nel ''[[Liceo Classico Sannazaro]]'' al [[Vomero]].
 
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== Le premesse dell'insurrezione==
[[ImmagineFile:Quattrogiornate2.jpg|thumb|right|160px|Uno «scugnizzo» armato]]
Ormai la rabbia e l'esasperazione dei napoletani, in seguito alle esecuzioni indiscriminate, ai saccheggi, ai rastrellamenti della popolazione civile, alla miseria e alle distruzioni della guerra che mettevano in ginocchio la città intera, stava montando spontanea, priva di un fattore esterno organizzativo che non fosse altro che il desiderio di liberarsi dell'invasore tedesco.
 
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==Le quattro giornate di lotta==
[[ImmagineFile:Quattro giornate di Napoli legenda.png|right|300px|thumb|Mappa della città con indicati i luoghi dell'insurrezione]]
 
===27 settembre===
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===29 settembre===
[[ImmagineFile:Napoli bombardamenti.jpg|thumb|left|230px|Distruzioni in città]]
Al terzo giorno di feroci scontri per le vie di [[Napoli]], l'organizzazione dell'insurrezione rimaneva ancora lasciata ai singoli capipopolo di quartiere, mancando del tutto i contatti con le forze strutturate dell'[[antifascismo]] come il Fronte Nazionale (diretta emanazione del [[CLN]]).
 
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==Napoli è libera==
[[ImmagineFile:Quattrogiornate.jpg|thumb|right|220px|Festeggiamenti dopo la liberazione della città]]
Il [[1 ottobre]] alle 9:30 i primi carri armati alleati entrarono in città, mentre alla fine della stessa giornata, il comando tedesco in Italia, per bocca del maresciallo [[Albert Kesselring]], considerò conclusa la ritirata con successo.
 
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== Monumenti ==
[[ImmagineFile:Iscrizione Quattro giornate di Napoli.jpg|300px|right|thumb|Iscrizione commemorativa presso la masseria Pagliarone a via Belvedere.]]
Alla memoria delle "Quattro Giornate di Napoli", è stata dedicata l'omonima [[piazza Quattro Giornate]], nel quartiere [[Vomero]], in prossimità dello [[Stadio "Arturo Collana"]], oggi sede della [[Stazione Cilea - Quattro giornate]] della [[Linea 1 (Metropolitana di Napoli)|Linea 1]] della [[Metropolitana di Napoli]], già teatro della maggior parte degli scontri dell'insurrezione. Lapidi commemorative si trovano in via Belvedere (Masseria Pagliarone), sempre al [[Vomero]], a via [[Luigi Sturzo]] (Masseria Pezzalonga), all'[[Arenella]], e all'ingresso del [[Palazzo della Borsa]], in [[Piazza Bovio]].
 
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===Medaglia d'Oro al Valor Militare alla città di Napoli===
[[ImmagineFile:Valor militare gold medal BAR.svg|60px|right|Medaglia d'oro al valor militare]]
Alla città [[Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione|venne conferita]] la [[Valor Militare|Medaglia d'Oro al Valor Militare]], con la seguente motivazione<ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=18845&iddecorato=18392 Motivazione ufficiale della Medaglia d'oro al valor militare alla città di Napoli]</ref>:
{{quote|Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto ed alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldatesche germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un'impari lotta col secolare nemico offriva alla Patria, nelle "Quattro Giornate" di fine settembre 1943, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava a tutti gli Italiani, la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria.<br/>Napoli, 27 - 30 settembre 1943<br/>Conferimento della medaglia d'oro al valor militare alla città di Napoli (10 settembre 1944)}}
 
===Medaglie d'Oro al Valor Militare (alla memoria)===
[[immagineFile:Medaglia d'oro al valor militare.svg|60px|right|Medaglia d'oro al valor militare]]
* [[Gennaro Capuozzo]], detto Gennarino, (12 anni)<ref> La motivazione della [[Valor Militare|Medaglia d'Oro al Valor Militare]] alla memoria di [[Gennaro Capuozzo]]: «Appena dodicenne, durante le giornate insurrezionali di Napoli partecipò agli scontri sostenuti contro i Tedeschi, dapprima rifornendo di munizioni i patrioti e poi impugnando egli stesso le armi. In uno scontro con carri armati tedeschi, in piedi, sprezzante della morte, tra due insorti che facevano fuoco, con indomito coraggio lanciava bombe a mano fino a che lo scoppio di una granata lo sfracellava sul posto di combattimento insieme al mitragliere che gli era al fianco.»</ref>
* [[Filippo Illuminati]] (13 anni)<ref> La motivazione della [[Valor Militare|Medaglia d'Oro al Valor Militare]] alla memoria di [[Filippo Illuminati]]: «Combattente tredicenne nella insurrezione di Napoli contro l'invasore tedesco, solo e con sublime ardimento, mentre gli uomini fatti cercavano riparo, muoveva incontro a un'autoblindata che dalla piazza Trieste e Trento stava per imboccare via Roma. Lanciava una prima bomba a mano, continuava ad avanzare sotto il fuoco nemico e lanciava ancora un'altra bomba prima di cadere crivellato di colpi: suprema, nobile temerarietà che solleva il ragazzo tredicenne fra gli eroi della Patria e che viene additata con fierezza al ricordo di Napoli e dell'Italia tutta.»</ref>
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===Medaglie d'Argento al Valor Militare===
[[ImmagineFile:Medaglia d'argento al valor militare.svg|60px|right|Medaglia d'argento al valor militare]]
* [[Giuseppe Maenza]] (alla memoria)
* [[Giacomo Lettieri]] (alla memoria)
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===Medaglie di Bronzo al Valor Militare===
[[File:Medaglia di bronzo al valor militare.svg|right|60px|Medaglia di bronzo al valor militare]]
[[Immagine:Medaglia_di_bronzo_al_valor_militare.svg|right|60px]]
* [[Maddalena Cerasuolo]], detta Lenuccia<ref> La motivazione della [[Valor Militare|Medaglia di Bronzo al Valor Militare]] di [[Maddalena Cerasuolo]]: «Dopo aver fatto da parlamentare dei partigiani con i tedeschi al Vico delle Trone, si distinse molto nel combattimento che seguì. Nella stessa giornata coraggiosamente partecipò anche allo scontro in difesa del Ponte della Sanità, al fianco del padre, con i partigiani dei rioni Materdei e Stella.»</ref>
* [[Domenico Scognamiglio]]
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"Libertà: omaggio alle Quattro Giornate di Napoli" di [[Giovanni D'Angelo]] - opera in prosa e musica su eventi e testimonianze riguardanti l'occupazione tedesca del 1943.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Corrado Barbagallo, ''Napoli contro il terrore nazista'', Casa ed. Maone, [[Napoli]]
* G. G. Schettini, ''Le barricate di Napoli'', Tipografia Artigianelli, [[Napoli]], [[1943]]
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* [[Giorgio Bocca]], ''Il Provinciale'', [[Mondadori]], [[Milano]], [[1993]], ISBN 88-04-37419-5
* [[Enzo Erra]], ''Napoli 1943. Le quattro giornate che non ci furono'', [[Longanesi]], [[Milano]], [[1993]], ISBN 88-304-1163-9
* Ermes Ferraro, '' La resistenza napoletana e le 'quattro giornate', in: AA.VV.,'' Una strategia di pace: la Difesa Popolare Nonviolenta '' (a cura di Antonino Drago e Gino Stefani), [[Bologna]], fuoriTHEMA, [[1993]] (pp.&nbsp;89-95)
* Ermes Ferraro, '' Le trenta giornate di Napoli '', in: '' La lotta non-armata nella resistenza '' (atti del convegno tenuto a Roma il 25.10.1993), [[Roma]], Centro Studi Difesa Civile (quaderno n.1 - pp.&nbsp;52.57)
* Giorgio Bocca, ''Storia dell'Italia partigiana. Settembre 1943-Maggio 1945'', [[Mondadori]], [[Milano]], [[1995]], ISBN 88-420-0142-2
* [[Arrigo Petacco]], ''La nostra guerra'', [[Mondadori]], [[Milano]], [[1996]], ISBN 88-044-1325-5
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{{Portale|Napoli|Italia|Storia|Guerra}}
{{vetrina|18|7|2007|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Quattro_giornate_di_Napoli}}
 
[[Categoria:Storia di Napoli]]
[[Categoria:Campagna d'Italia]]