Censura: differenze tra le versioni
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Le case editrici dovettero quindi adeguarsi a questo codice censurando le storie a fumetti; la [[Western Publishing]], che pubblicava le storie a fumetti Disney negli USA, in alcune occasioni censurò diverse storie di [[Carl Barks]] tra cui ''[[Paperino e l'incendario]]'' (vengono censurate le ultime due vignette in cui si vede Paperino in prigione per aver provocato un incendio), ''[[Paperino e le forze occulte]]'' (tagliata la scena iniziale e quella in cui appare un orco evocato dalla strega [[Nocciola]]<ref>''Topolino Story 1952'', pag. 70</ref>), ''[[Zio Paperone e il vello d'oro]]'' (venne cambiato il nome alle harpies ([[arpie]]) in larkies (mattachione) perché in inglese harpies significa anche prostitute)<ref>[http://www.seriesam.com/barks/detc_ccus_us0012-02.html www.seriesam.com]</ref> e ''[[Zio Paperone e la Stella del Polo]]'' (tagliata la scena del rapimento di [[Doretta Doremì]]). I motivi di queste censure erano la troppa violenza.
Anche in Italia negli [[anni 1960|anni '60]] si giunse a una forma di [[autocensura]]: Nel [[1951]], l'Apostolato della Buona Stampa pubblicò un "Indicatore della stampa per ragazzi", in cui vennero elencate le testate "raccomandabili", "leggibili", "leggibili con cautela" ed "escluse". In quest'ultimo gruppo, riservato alla "stampa moralmente nociva, che non è permesso leggere per nessuna ragione, perché costituisce un eccitamento alla delinquenza, alla corruzione e alla sensualità", figuravano, fra altri 230 titoli, serie western come ''Pecos Bill'', ''Il Piccolo Sceriffo'' e ''Tex''. Nello stesso periodo, due deputati democristiani, Federici e Migliori, presentarono alla Camera un progetto di legge che chiedeva un controllo preventivo sui periodici a fumetti.Per evitare di dover sottoporre ogni pagina al giudizio di una "commissione di censura governativa", gli editori del settore si coalizzarono, istituendo una propria "commissione di autocensura",
{{Quote|Il periodico sulla cui copertina appare il marchio, pur conservando le sue caratteristiche di sano divertimento e di appassionanti avventure per i ragazzi, dà ai Genitori ed agli Insegnanti la garanzia che i loro giovani possono leggerlo, senza che tale lettura sia in alcun modo nociva alla loro formazione morale ed intellettuale. Sarà così raggiunto lo scopo propostosi dalla Associazione, nel concepire ed adottare il Codice Morale: e cioè, di migliorare sempre più e moralizzare, anche nel nostro particolare settore, la stampa per i ragazzi.}}
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