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==La cultura e la scienza araba==
L'elemento [[Arabi|arabo]]-[[Berberi|berbero]] (ma non dimentichiamo anche la presenza [[Persia|persiana]]) portò all'Occidente cristiano nuove conoscenze tecnologico-scientifiche, specie nell'agricoltura, con l'introduzione di non poche piante del tutto sconosciute ([[canna da zucchero]], [[carciofo]], [[Oryza sativa|riso]], [[spinaci]], [[banane]], [[zibibbo]], [[cedri]], [[limone]], [[arancia]] dolce o [[Cotone (botanica)|cotone]], come pure spezie di vario tipo, quali la [[cannella]], i [[chiodi di garofano]], la [[noce moscata]] - ossia di [[Masqat]] - il [[cardamomo]], lo [[zenzero]] e lo [[Crocus sativus|zafferano]]) ovvero reintroducendo colture abbandonate dalla fine del cosiddetto periodo classico "antico" (innanzi tutto l'[[ulivo]] o l'[[albicocco]]). Furono introdotte le tecniche costruttive dei mulini ad acqua e a vento, la [[carta]] (di provenienza [[Cina|cinese]]), e tecniche bancarie quali l'assegno e la [[lettera di cambio]], senza dimenticare il formidabile apporto in campi della [[matematica]], quali l'[[algebra]] o la [[trigonometria]], l'[[aritmetica]] decimale (con l'introduzione del concetto di [[zero]] e del [[sistema decimale]] elaborato in ambito [[India|indiano]]). Un'altra innovazione tecnologica attribuita agli Arabi è l'introduzione in [[Occidente]] della [[bussola]], già in uso in [[Cina]].
I musulmani svilupparono grandemente la [[medicina]], l'[[alchimia]] (genitrice della moderna [[chimica]]) e l'[[astrologia]], con gli annessi studi [[astronomia|astronomici]] (da ricordare l'introduzione dell'[[astrolabio]]). Anche nella filosofia il loro apporto per l'Europa continentale fu formidabile: grazie alle traduzioni da essi approntate o da essi commissionate, si tornò a conoscere non pochi testi di filosofia e di pensiero scientifico prodotto in età ellenistica. Grazie a tali traduzioni l'Europa occidentale e centrale (che aveva quasi del tutto cancellato il ricordo del retaggio culturale espresso nell'antichità classica in lingua greca) tornò in possesso di opere da tempo trascurate e a rischio di totale oblio.
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