Roboetica: differenze tra le versioni

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“La roboetica è un'etica applicata, il suo scopo è sviluppare strumenti e conoscenze scientifiche, culturali e tecnici che siano universalmente condivisi, indipendentemente dalle differenze culturali, sociali e religiose. Questi strumenti potranno promuovere e incoraggiare lo sviluppo della robotica verso il benessere della società e della persona. Inoltre, grazie alla roboetica, si potrà prevenire l’impiego della robotica contro gli esseri umani” (Veruggio, 2002).
Per la prima volta nella sua storia, l’umanità ha la possibilità di costruire entità intelligenti e autonome. Da questo punto di vista, è necessario che la comunità scientifica riesamini il concetto di intelligenza, non è più associata solo agli umani o agli animali, ma anche alle macchine. Analogamente, concetti complessi come autonomia, apprendimento, coscienza, libero arbitrio, capacità decisionale, libertà, emozione, e molti altri ancora non hanno lo stesso significato semantico, né pratico, se posti in relazione agli esseri umani, agli animali o alle macchine.
In questo contesto, diventa ancor più naturale e necessario che la robotica coinvolga nel suo progredire numerose altre discipline, tra cui la [[logica]], la [[linguistica]], le [[neuroscienze]], la [[psicologia]], la [[biologia]], la [[fisiologia]], la [[filosofia]], la [[letteratura]], l’[[antropologia]], le [[Arte|arti]]. In tal senso, la robotica contribuirà de facto ad avvicinare le cosiddette due culture, quella scientifica e quella umanistica. La costruzione della roboetica dovrà tenere conto di questa specificità: ciò significa che gli studiosi dovranno considerare la robotica nella sua globalità -- a dispetto del suo attuale stadio iniziale di sviluppo, quasi un melting pot culturale – per poter sviluppare una visione corretta del futuro di questa disciplina..
 
==Le principali posizioni sulla roboetica==