Gaio Lucilio: differenze tra le versioni
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|AnnoMorte = [[103 a.C.]]
|Attività = poeta
|Epoca = 150
|Nazionalità = latino
}}
==Biografia==
Della biografia la data di morte è sicura, mentre quella di nascita è ricostruita a partire dalla discussione sull'esattezza della datazione tramandataci da [[San Girolamo]], che fissa la morte di [[Lucilio]] all'età di 46 anni, da cui deriva una datazione dell'anno di nascita eccessivamente posteriore, cioè l'anno [[149 a.C.]], in contrasto con una notizia fornitaci dallo storico [[Velleio Patercolo]], in base alla quale [[Lucilio]] aveva militato come cavaliere sotto [[Scipione Emiliano]] nella guerra di [[Numanzia]] nel [[133 a.C.]]
Le incertezze cronologiche relative alla sua vita non intaccano però l'aspetto fondamentale della sua biografia, dalla quale si capisce come il poeta appartenente alla [[Gens Lucilia]] fu vicino al [[circolo degli Scipioni]] e che fu amico intimo di [[Scipione Emiliano]] e di [[Gaio Lelio]], due tra i maggiori promotori dell'ellenizzazione della cultura romana. Nonostante la sua posizione e le sue amicizie, si tenne sempre lontano dalla carriera politica, dedicandosi interamente all' ''otium'' letterario. Ciò non toglie che Lucilio fosse un personaggio molto influente: infatti, quando morì fu onorato con un funerale pubblico.
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==La Satira Genere Latino==
La satira è l'unico genere della poesia latina che non ha un diretto corrispondente nel mondo greco.
Se da un lato infatti vi è un certo sentimento di fierezza nei confronti della satira, si veda la celeberrima esclamazione del retore [[Marco Fabio Quintiliano|Quintiliano]], da un altro si vengono a instaurare un certo senso di perplessità sulla natura del genere stesso.
Diomede cercò di affrontare il problema e ne diede tale soluzione:
{{quote|Presso i Romani con satira si intende una poesia che ora ha carattere denigratorio ed è composta per colpire i vizi umani secondo la maniera della commedia antica: tale fu quella che composero Lucilio, Orazio e Persio. Un tempo però veniva chiamata satira un'opera poetica che constava di componimenti vari, come quella che scrissero Pacuvio ed Ennio|[[Diomede Grammatico]], ''Grammatici Latini'', I, 485.|}}
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Lucilio fu considerato quindi l'iniziatore del genere della Satira, riconosciuto addirittura da [[Orazio]], pur con riserve, come il suo maestro.
==La satira luciliana==
Dei 30 libri di satire scritti da Lucilio, ci rimangono circa 1000 frammenti, per un totale di quasi 1370 versi. La divisione in 30 libri del ''corpus''luciliano(in cui l'ordine era dato secondo un criterio metrico: i libri 1-12 in esametri dattilici; 22-25 in distici elegiaci; 26-30 in metri giambici e trocaici e poi nuovamente in esametri) è opera del [[Poesia neoterica|neotero]] [[Valerio Catone]].
La parola ''satira'' non è di Lucilio (definizione apocrifa): quando ne parla la definisce come σχέδια ("skédia" in greco, ''improvvisazione'') o come ''poemata'' (poemi) o come ''sermones'' (discussioni).
I caratteri fondamentali della vera satira luciliana sono
*soggettivismo: Lucilio parla di sé stesso e inserisce contenuti autobiografici
*spontaneità: parla con immediatezza e l'elaborazione letteraria è relativa
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{{Portale|Antica Roma|letteratura|biografie}}
[[Categoria:Lucilii| Gaio]]
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