Pro muliere Arretina: differenze tra le versioni
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Con l'orazione, Cicerone difese i diritti di [[cittadinanza romana|cittadinanza]] di un'altrimenti ignota donna di [[Arretium]], ottenendo la vittoria nel processo. La difesa dei diritti civili della donna presupponeva la forte critica dei provvedimenti con cui il [[dittatore romano|dittatore]] [[Lucio Cornelio Silla]] aveva privato intere comunità cittadine della ''civitas''. L'orazione, come già la ''Pro Roscio'', si configura dunque come espressione dell'ideologia politica delle ''gentes'' nobili che sostengono Cicerone, e come attacco al potere assoluto della dittatura sillana.<ref name="Narducci_46">{{cita|Narducci|pp. 46-47.|Narducci}}</ref>
==Note==
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