Lotario II di Supplimburgo: differenze tra le versioni

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Nel frattempo, a Roma, l'elezione del papa si era nuovamente conclusa con uno scisma (1130). La rivalità tra le aristocratiche famiglie romane dei [[Frangipane]] e dei [[Pierleoni]] che perduravano da anni, associate al fatto che non vi era ancora una modalità dell'elezione che fosse esente da influssi politici, portarono, alla morte di [[papa Onorio II]], 16 cardinali vicini ai Frangipane ad eleggere in tutta fretta il cardinale [[papa Innocenzo II|Innocenzo II]], mentre, successivamente, in un'elezione altrettanto caotica, gli altri 14 cardinali vicini ai Pierleoni, ad eleggere [[antipapa Anacleto II]]. Ambedue i partiti sostenevano di aver eletto il legittimo successore di Onorio II. In un primo tempo Anacleto parve imporsi, e Innocenzo fu costretto a lasciare Roma e a riparare in Francia. Ma mentre Anacleto riusciva a garantirsi l'appoggio del solo [[Ruggero II di Sicilia]], Innocenzo, grazie all'appoggio di [[Bernardo di Chiaravalle]], riuscì a guadagnare alla propria causa il re di Francia [[Luigi VI di Francia|Luigi VI]] e il re d'Inghilterra [[Enrico I d'Inghilterra|Enrico I]].
 
Anche Lotario venne corteggiato da entrambi i papi, e ambedue gli prospettarono la corona imperiale. Ma, nuovamente, Bernardo di Chiaravalle, fece in modo che Lotario decidesse a favore di Innocenzo. Nel marzo del [[1131]] Lotario, Innocenzo e Bernardo si incontrarono a Liegi, dove Lotario assicurò il proprio impegno contro Anacleto, senza pretendere, come aveva fatto in un primo tempo, che l'imperatore venisse reintegrato nei propri diritti riguardo alle [[lotta per le investiture|investiture]].
 
L'anno successivo Lotario scese in Italia alla testa di un piccolo esercito. Ma poiché non riuscì ad entrare in [[Vaticano]], difeso dai partigiani di Anacleto, si fece incoronare imperatore nella basilica laterana da Innocenzo II, il [[4 giugno]] [[1133]]. Subito dopo fece ritorno in Germania, nonostante non fosse riuscito ad imporre il papato di Innocenzo, che poco dopo sarebbe stato scacciato da Roma da Ruggero II.