Tacfarinas: differenze tra le versioni
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Tacfarinas aveva prestato servizio nelle truppe ausiliarie di Roma prima di disertare e radunare intorno a sé un banda di irregolari. Col tempo, però, sfruttando il malcontento delle tribù indigene amministrate dai Romani, riuscì a porsi a capo della potente tribù dei Musulami e attirò a sé numerosi Mauri, il cui sovrano, [[Tolomeo di Mauretania|Tolomeo]], figlio di [[Giuba II]], era sempre più un imbelle fantoccio dei romani. Ed anche i re dei [[Garamanti]] fornirono il loro aiuto al ribelle, mentre dalla stessa provincia Africa (l'attuale Tunisia) gli giungevano rinforzi, cosicché l'esercito romano doveva combattere su un fronte vastissimo, che andava dalla [[piccola Sirte]] a est fino alla [[Mauretania]] ad ovest. La guerra durò sette anni, e fu una delle più importanti ribellioni dei [[Berberi]] contro i Romani.
Alla fine fu il proconsole [[Publio Cornelio Dolabella il Giovane|Dolabella]] che pose fine alla guerra, espugnando, dopo un assedio, la fortezza di Auzea in cui si era asserragliato Tacfarinas. Quest'ultimo, sconfitto, si diede la morte, probabilmente nel [[24]] d.C.
L'immagine del ribelle che non si sottomette alla forza di un impero ha molto colpito la fantasia dei [[Berberi]] del XX secolo, che nel processo di riscoperta delle proprie origini anteriori all'islamizzazione gli riservarono un posto d'onore. Cosicché oggi molti danno ai loro figli il nome di ''Tacfarinas''. A conferma di questa popolarità, un giovane cantante [[Cabilia|cabilo]], Ahsen Zermani, ha assunto il nome d'arte ''[[Takfarinas]]'' (da molti abbreviato in ''Tak'').
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