Marijuana: differenze tra le versioni

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* in soggetti con psicopatologie latenti, anche se è raro, può scatenare queste stesse.
 
Consumatori abituali riferiscono che in alcuni soggetti questi effetti tendono a scomparire o attenuarsi, probabilmente per via dell'instaurarsi di un certo grado di tolleranza specifica.<ref> Robert B. Millman, ''Medicina della Tossicodipendenza'', anno III numero 8, Settembresettembre 1995. </ref> Oltre all'azione cancerogena causata dal fumo indipendentemente dalla sostanza fumata, l'uso di tali sostanze può provocare, nei soggetti ''ove siano già presenti a livello latente'', anche effetti quali: disorientamento e forte opacità cognitiva, [[Apatia (psicologia)|apatia]] (in caso di assunzione prolungata), sindromi euforiche, maggiore sensibilità ai colori, accresciuto stimolo artistico, sonnolenza, [[broncodilatazione]], [[paranoia]] e maggior stimolo sessuale.
 
In quei paesi nei quali è consentito l'uso medicale di questa sostanza, si cerca di proporre all'utilizzatore l'impiego di apparecchi atti a ridurre il danno da fumo, come ad esempio ''vaporizzatori'' che evitano la combustione delle infiorescenze estraendone, comunque, i cannabinoidi.