===Ferdinando II===
[[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] ascese al trono in giovane età, appena 20 anni, ma era consapevole dei problemi politici del regno. Ricopriva fra l'altro l'incarico di [[comandante generale]] dell'esercito. Procedette a profonde riforme della macchina statale, riducendo la [[spesa pubblica]], le [[imposte]] e le [[tassa|tasse]], e incrementando le [[opere pubbliche]]. EgliOptò tratuttavia l'altroper potenziòuna notevolmente[[autarchia|politica leeconomica Forzeautarchica]] Armareche, infattiassociata sottoall'isolamento ilinternazionale suoe regnoalla l'Esercitorepressione Napoletanoperfino raggiunsedel ladissenso pienapiù maturitàmoderato, divenendolimitò finalmentefortemente unla esercitoportata numeroso,della bensua armatoazione e ottimamente addestratoriformatrice. TuttaviaSecondo moltiil deigiudizio comandantidi eranoAlfonso statiScirocco, dichiaratamente"il ostiligoverno alladeluse monarchiale borbonica (molti erano i Murattiani reduci delle guerre napoleonicheaspettative, edrifiutandosi idi Carbonari)fare male venivanoscelte tenutiqualificanti innecessarie servizioper intonificare quantola dotativita didel ottimepaese, caratteristiche[...] militarilimitandosi ea disvolgere grandeun'attività esperienzache sulpotremmo campodefinire di battaglia.ordinaria Gliamministrazione"<ref>Alfonso eventiScirocco, drammatici''Dalla degliseconda annirestaurazione successivialla peròfine avrebberodel dimostratoRegno'' comein laGiuseppe classeGalasso, degliRosario altiRomeo ufficiali(a fossecura neidi), fatti''Storia unadel veraMezzogiorno'', evol. propriaIV, serpe nel seno delle Forze Armate DuosicilineRoma, decretando nei fatti la fineEdizioni del RegnoSole, e1986, ilp. disfacimento697.</ref>. di gran parte dell'Esercito.
===Francesco II===
L'[[Francesco II delle Due Sicilie|ultimo sovrano]] delle Due Sicilie, a differenza del padre, era privo di competenza militare. Nel breve periodo del suo regno si ebbe una rivolta dei mercenari svizzeri ([[7 luglio]] [[1959]]), organizzata ad arte da alti ufficiali sovversivi, la maggior parte dei quali rientrarono in patria. Anche senza l'apporto di questi reparti estrememente disciplinati e agguerriti, l'esercito delle Due Sicilie rimaneva molto pericolosonumeroso e ben armato; alla prova dei ''fatti'' (in questo caso la [[spedizione dei Mille]]) questo esercito si rivelò invece incapace di reggere l'urto finale di un esercito molto meno numeroso, male armato e apparentemente disorganizzato. A seconda dello schieramento politico, gli storici dell'epoca hanno attribuito il tracollo al valore di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] o al tradimento dei generali borbonici<ref>Pietro Calà Ulloa, ''Lettres napolitaines, par P.-C. Ulloa'', Paris : H. Goemaere, 1864 [http://books.google.it/books?id=YkMOAAAAYAAJ&printsec=toc&cad=0#PPP3,M1]</ref>. TuttaviaL'inefficienza nelledell'esercito battaglienapoletano successive,fu intuttavia cuievidente intervennefin anche ldall'esercitoinizio piemontese,e indeve cuiessere nonattribuita furonoa coinvoltiun comandanticomplesso favorevolidi all'annessionefattori (moltiquali deglila ufficialisituazione ambientale sfavorevole, delll'Esercitoisolamento eranodiplomatico infattie, expiù [[Carbonari]]che oil murattiani)tradimento, l'Esercitoincapacità Napoletanodegli diedealti provaufficiali, dispesso grandetroppo valore e tenaciaanziani, nea sono esempiosfruttare la [[Battaglianetta delsuperiorità Volturno]]di uomini e larisorse<ref>Silvio [[assedioDe Majo, ''Breve storia del Regno di Gaeta|difesaNapoli, da Carlo di Gaeta]]Borbone all'Unita d'Italia (1734-18609''. Roma : Tascabili economici Newton, 1996, pp. 60-64.</ref>.
==Coscrizione==
Un reale dispaccio del [[6 agosto]] [[1794]], si ordinava una leva di 16000 reclute per l'esercito da scegliere fra i maschi di età compresa fra 18 e 40 anni, non ammogliati e di statura non inferiore a cinque piedi e due pollici (circa 169 [[cm]]<ref>Carlo Afan de Rivera, ''Tavole di riduzione dei pesi e delle misure delle Due Sicilie'', Napoli : Stamperia e cartiere del Fibreno, 1840, p. 357 [http://books.google.it/books?id=b_QHAAAAQAAJ&pg=PA352#PPA357,M1]</ref>), in ragione di 4 uomini su 1000, volontariamente o per sorteggio ("per via del bussolo da praticarsi in pubblico parlamento"). Durante il regno di [[Gioacchino Murat]] il numero dei coscritti fu raddoppiato (8 uomini a migliaio). Nel [[1814]], con la [[Restaurazione]], fu abolita la coscrizione obbligatoria: si richiedevano 3 volontari ogni 2000 abitanti e la ferma durava 5 anni per la fanteria e 9 per i soldati dell'[[artiglieria]] e della [[cavalleria]]. La legge del [[28 febbraio]] [[1823]] ripristinava la costrizione obbligatoria per i maschi fra 18 e 25 anni. Infine nel [[marzo]] [[1858]] si modificava la durata della ferma: 5 anni "sotto le bandiere" + altri 5 anni in [[Riserva#Vari|riserva]], nelle proprie abitazioni, per i fanti; 8 anni in artiglieria, cavalleria e gendarmeria, ma con congedo definitivo dopo questo periodo<ref>M. d'Ayala, ''Napoli militare, Op. cit.'', p. 47 e segg.</ref>.
==Bibliografia==
* Miriam Viglione, ''Funzioni militari e politica a Napoli tra Sette e Ottocento'', tesi di laurea in storia moderna, rel. Anna Maria Rao, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, A. A. 2000/01 (I “Libretti di vita e costumi” dei reggimenti R. Alemagna, R. Abbruzzo e R. Calabresi”).
[[Categoria:Regno delle Due Sicilie]]
[[Categoria:Esercito delle Due Sicilie|*]]
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