Gli uomini, che mascalzoni...: differenze tra le versioni

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|nomepaese = [[Italia]]
|annoproduzione = [[1932]]
|titoloalfabetico= Uomini, che mascalzoni..., (Gli)
|durata = 67 min
|tipocolore = B/N
|tipoaudio = sonoro
|nomegenere = commedia, romantico
|nomeregista = [[Mario Camerini]]
|nomesoggetto = [[Aldo De Benedetti]], [[Mario Camerini]]
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*[[Vittorio De Sica]]: Bruno
*[[Cesare Zoppetti]]: Tadini
*[[Giacomo Moschini|Aldo Moschino]]: conte Piazzi
*[[Pia Lotti]]: Gina
*[[Anna D'Adria]]: Letizia
*[[Gemma Schirato]]: la vedova
*[[Maria Montesano]]: venditriceragazza didelle caramelle
*[[Tino Erler]]:
|nomefotografo = [[Massimo Terzano]], [[Domenico Scala]]
|nomemontaggio = [[Fernando Tropea]]
|nomemusicista = [[Cesare A.Andrea Bixio]]
|temamusicale= ''[[Parlami d'amore Mariù]]'' (testo di [[Ennio Neri]], musica di [[Cesare Andrea Bixio]])
|nomescenografo = [[Gastone Medin]]
|nomepremi =
}}
'''''Gli uomini, che mascalzoni...''''' è un [[film]] del [[1932]], diretto da [[Mario Camerini]].
 
Presentata alla [[1ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|prima edizione della Mostra del cinema di Venezia]], «questa commedia comico-sentimentale profumata di giovinezza e raccontata con garbo»<ref>''Il Morandini - Dizionario dei Film 2000''. Bologna, Zanichelli editore, 1999. ISBN 8808021890 p.1412</ref> all'epoca riscosse un clamoroso successo, non solo in Italia.<ref name=Hobby>Simone Bedetti, fascicolo allegato al dvd Hobby&Work, serie ''Il grande cinema italiano'', 2004</ref> Lanciò come divo cinematografico [[Vittorio De Sica]], fino ad allora attore di teatro leggero, rese celebre la canzone ''[[Parlami d'amore Mariù]]'', cantata in una sequenza del film dallo stesso De Sica, e rappresentò un'importante innovazione nel cinema italiano dell'epoca, per la scelta rivoluzionaria di girare in esterni invece che negli ambienti ricostruiti nei teatri di posa.<ref name=Hobby/>
 
Dopo questa prima collaborazione, Camerini e De Sica lavorarono insieme in una serie di fortunate commedie, tra cui ''[[Il signor Max]]'' ([[1937]]) e ''[[Grandi magazzini (film 1939)|Grandi magazzini]]'' ([[1939]]).
 
Nel [[1953]] il film ha avuto un [[remake]], poco fedele, ''[[Gli uomini, che mascalzoni!]]'', con [[Walter Chiari]] nel ruolo del protagonista.
 
==Trama==
Nell'operosa [[Milano]] degli [[Anni 1930|anni trenta]], lo [[chauffeur]] Bruno si invaghisce della schiva Mariuccia, commessa di una profumeria, figlia di un tassista. Poiché la ragazza e le sue colleghe non sembrano prenderlo sul serio vedendolo in bicicletta, per far colpo su di lei va a prenderla al lavoro con l'auto del padrone, a cui ha detto che è fuori uso, e invece di riaccompagnarla a casa la porta in un giro sul [[Lago Maggiore]]. Sulla via del ritorno si fermano in un'osteria, dove ballano insieme sulle note di ''Parlami d'amore Mariù''. Ma quando sulla stessa strada passa la moglie del padrone, di ritorno da una scampagnata con amici, e riconosce l'auto, Bruno finge di essere uscito solo per provarla dopo averla riparata ed è costretto a riportarla subito a Milano. A Mariù lascia detto che tornerà subito, ma non si fa più vivo, perché coinvolto in un incidente durante il ritorno, e la ragazza si ritrova sola, lontana da casa, senza soldi. Conquistata la solidarietà femminile della moglie dell'oste con il racconto della propria disavventura, viene ospitata per la notte e riaccompagnata in città la mattina dopo.
[[Milano]]. Una mattina Bruno, un giovane [[meccanico]], mentre va al lavoro in [[bicicletta]], nota Mariuccia e le si avvicina. La segue fino al negozio di [[profumo|profumeria]] nel quale lei lavora come [[Commesso|commessa]] e si informa sugli orari: proprio quel pomeriggio il negozio è chiuso. Bruno ne approfitta subito: con una scusa prende in prestito l'[[automobile]] del suo direttore e porta Mariuccia a fare un giro al [[Lago Maggiore]]. Un incidente sulla via del ritorno costringe però Mariuccia a tornare a casa da sola.
 
Bruno, licenziato per aver distrutto l'auto, si reca in profumeria per scusarsi con Mariuccia, ma viene accolto gelidamente dalla ragazza, convinta di essere stata presa in giro, e viene indotto ad acquistare un costoso profumo, come punizione per il suo comportamento. I due si perdono di vista e si reincontrano casualmente quando il nuovo padrone di Bruno dà un passaggio in auto proprio a Mariuccia. Bruno non può sopportare l'umiliazione di fare da autista alla ragazza e rinuncia al lavoro così faticosamente trovato, abbandonando l'auto e i passeggeri in mezzo alla strada. Mariuccia, scoperto che Bruno non è un signore ma un semplice lavoratore, è disposta a ricredersi e dargli una nuova occasione, ma ora è lui che non vuole più saperne di lei e la accusa duramente di essere interessata solo agli uomini ricchi.
 
Pentito per come l'ha trattata, Bruno cerca di nuovo Mariuccia e la ritrova al suo nuovo posto di lavoro, ad uno stand della [[Fiera di Milano|Fiera campionaria]]. La ragazza, sentendosi in colpa perché lui è disoccupato, sfrutta l'interesse provato nei suoi confronti da un maturo ingegnere per procurargli un lavoro lì alla Fiera, senza fargli sapere che è merito suo. Le cose sembrano finalmente mettersi nel modo giusto per la giovane coppia, finché il loro rapporto non viene nuovamente messo in crisi da una incomprensione: una sera Mariuccia va al parco dei divertimenti con l'ingegnere, per dimostrare la propria riconoscenza, Bruno lo viene a sapere dalla ragazza di uno stand di caramelle e decide di recarsi nello stesso posto insieme lei, proprio per farsi vedere in compagnia femminile da Mariuccia e provocarne la reazione.
 
Ma quando la povera ragazza incolpevole scappa via in lacrime, Bruno abbandona la ragazza delle caramelle e insegue Mariuccia fin dentro un taxi, dove infine chiariscono le cose e lui le propone di sposarlo. Caso vuole che il taxi sia proprio quello del padre di Mariuccia, che ha sentito tutto ed è ben disposto a benedire la nuova unione.
 
==Produzione==
 
===Riprese===
Da quel momento la ragazza lo evita, ma Bruno non demorde. Licenziato in tronco dal suo titolare, si mette a cercare qualcos'altro e cerca di farsi venire un'idea. Trova un lavoro da [[chauffeur]], ma un giorno il suo padrone dà un passaggio in macchina proprio a Mariuccia; Bruno non ci sta e si licenzia seduta stante.
Il regista Camerini, appoggiato dal produttore Cecchi, prese la decisione rivoluzionaria di girare il film in esterni, invece che nei soliti teatri di posa, che rischiavano di dare un senso di fasullo con i loro ambienti ricostruiti.<ref name=Hobby/>
Così si espresse [[Filippo Sacchi]] sul quotidiano milanese ''[[Corriere della Sera]]'' in merito a questo primo film [[Milano#Cinematografia a Milano|girato in esterni a Milano]]: «È la prima volta che vediamo Milano sullo schermo. Ebbene, chi poteva supporre che fosse tanto fotogenica? Camerini ha saputo cogliere con una finezza estrema certi inconfondibili momenti del volto e del movimento di Milano ed è riuscito a darcene, senza sforzo, il colore tutto lombardo, l'operosa vitalità».<ref name=Hobby/>
 
Soprattutto per le scene ambientate alla Fiera campionaria il ''Dizionario Mereghetti'' definisce il film «una testimonianza di un momento di cambiamento e ristrutturazione del capitalismo italiano».<ref>''Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008''. Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007. ISBN 9788860731869 p. 3119</ref>
Bruno trova una seconda occasione riuscendo a farsi ingaggiare come promoter di un congegno idraulico automatico alla [[Fiera di Milano|Fiera campionaria]] di [[Milano]], dove Mariuccia ha trovato lavoro in uno stand. Vicino allo stand di Mariuccia, dove si reca spesso, c'è una ragazza che vende caramelle. Proprio da lei Bruno apprende che Mariuccia è uscita con un facoltoso signore. Per vendicarsi, chiede a lei, che non aspettava altro, di uscire con lui. Nel parco di divertimenti le due coppie si incrociano e Bruno si fa vedere da Mariuccia, che accusa il colpo. Si incrociano di nuovo in un ristorante. Qui, proprio quando la nuova fiamma di Bruno gli chiede di essere accompagnata a casa, Mariuccia si fa avanti. Bruno finge quasi di non conoscerla e fa per uscire ma, notando che la ragazza è scappata via dal locale da sola, decide di seguirla. Su un [[taxi]] i due hanno un chiarimento e decidono di fare la pace. Con loro grande sorpresa, il taxista è il padre di Mariuccia, che ha sentito tutto e "benedice" la loro unione.
 
==La canzone=Cast===
*Vittorio De Sica fu fortemente voluto per il ruolo di protagonista da Camerini, che per questo dovette contrastare Pittaluga, presidente della Cines, che non voleva nei propri film quel giovane attore dal naso troppo grande.<ref name=Hobby/>
Durante una sosta, di ritorno dalla gita al lago, Bruno e Mariuccia si fermano in una locanda. In una sala laterale, mentre aspettano di essere serviti, notano una coppia che balla. Bruno prende l'iniziativa e danza con Mariuccia cantandole ''[[Parlami d'amore Mariù]]''.
*Due degli attori cambiarono poinome in nomeseguito: Aldo Moschino diventò poi [[Giacomo Moschini]] e, Pia Lotti diventò [[Carola Lotti]].
 
===Colonna sonora===
==Commento==
Camerini decise di inserire nel film la canzone ''Parlami d'amore Mariù'' di [[Cesare Andrea Bixio]] malgrado la casa di produzione avesse espresso parere contrario. Alla fine quella canzone divenne addirittura più celebre del film stesso.<ref name=Hobby/>
Il film è il primo di una "trilogia", comprendente anche [[Il signor Max]] e [[Grandi magazzini (film 1939)|Grandi magazzini]], che vede insieme al lavoro un giovane [[Vittorio De Sica]] e il regista [[Mario Camerini]]. Proprio con questa pellicola, che fu presentata alla [[1ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|prima edizione della Mostra del cinema di Venezia]] nel 1932, [[Vittorio De Sica]] viene consacrato attore di talento nel mondo cinematografico italiano e internazionale. La sua canzone ''Parlami d'amore Mariù'', inclusa in questo film, ebbe un successo strepitoso all'epoca e si ricorda ancor oggi.
Di ambientazione nazionalpopolare, anche se non certo [[neorealismo (cinema)|neorealista]], ''Gli uomini, che mascalzoni!'' è il primo film [[Milano#Cinematografia a Milano|girato in esterni a Milano]] e restituisce alcune interessanti immagini della città negli [[Anni 1930|anni '30]], la Fiera, certi esterni della città e delle strade, negozi e bar, e anche dei modelli di comportamento nei rapporti interpersonali e tra le classi sociali dell'epoca.
 
==Note==
<references/>
*Titolo provvisorio "Taxi"
*Due degli attori cambiarono poi nome: Aldo Moschino diventò poi [[Giacomo Moschini]] e Pia Lotti diventò [[Carola Lotti]].
 
==Voci correlate==
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{{Portale|cinema}}
 
[[Categoria:Film commedia|Uomini, che mascalzoni...]]
[[Categoria:Film ambientatiromantici|Uomini, ache Milanomascalzoni...]]
[[Categoria:Film ambientati a Milano|Uomini, che mascalzoni...]]
 
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