Teoria del passaggio: differenze tra le versioni
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== Gli [[anni '50]] ==
Nel [[1951]] iniziarono a manifestarsi i primi segnali più importanti di non conformismo e dissenso rispetto alla tesi ufficiale per la quale la [[Cannabis]] era stata messa al bando, ovverosia che fosse una sostanza letale, in grado di generare [[follia]], attacchi psicotici ed alimentare i più efferati [[crimini]] e [[omicidi]].
Un esempio su tutti la relazione del dottor [[Harris Isbell]], direttore della ricerca del [[Public Health Service Hospital]] di [[Lexington]], uno dei più importanti centri antidroga del paese, che presso la Iniziava ad allargarsi la consapevolezza che la [[Marijuana]] sembrava non uccidere nessuno, né tantomeno pareva essere la causa d'incontrollabili attacchi di violenza, episodi psicotici, [[stupri]], [[omicidi]] eccetera. Inoltre coloro i quali erano stati giovani negli [[anni '30]] erano adesso adulti spesso con figli, che avevano sperimentato sulla loro pelle come la [[Cannabis]] fosse completamente un'altra sostanza rispetto, ad esempio, agli [[oppiacei]] o all'[[Alcool]]. E avrebbero potuto far passare questa testimonianza alle generazioni future.
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Per capire come il concetto di "Teoria del passaggio" quindi sia stato partorito dalla mente di [[Anslinger]] e non evinto o avvallato da [[ricerche]] scientifiche e ripetibili in ambito medico e farmacologico, è degno di nota come nel [[1937]], presso il Congresso USA nella Camera dei Deputati, nel corso della Commissione Ways and Means che avrebbe deciso in quella seduta di promulgare il [[Marijuana Tax Act]], lo stesso [[Anslinger]] avesse dichiarato esattamente l'opposto, ovverosia che la grave pericolosità della Marijuana era intrinseca nella sostanza stessa e non in relazione ad altre sostanze. In quell'occasione il [[deputato]] [[Dingell]] interrogò Anslinger: "''Mi stavo chiedendo se il fumatore di marijuana può passare all'eroina o all'[[oppio]]''". La risposta netta fu: "''No, signore. Non abbiamo mai riscontrato nemmeno un caso del genere. Si tratta di una classe completamente diversa di drogati. Il consumatore di marijuana non va in quella direzione. Sono gruppi di persone molto più giovani. L'età dei tossicomani da morfina ed eroina è in continua crescita, mentre il fumatore di marijuana è piuttosto giovane''" <ref>Dalle trascrizioni integrali degli Atti parlamentari, "Taxation on Marijuana, United States House of Representatives, Committee on Ways and Means, Hearings on H.R. 6385, 75th Cong., 1st Sess., 27-04-1937"</ref>
Va tenuto conto del fatto che, negli [[anni '50]], iniziarono ad essere messi in atto numerosi studi che sfatavano quanto in quindici anni detto riguardo la marijuana e il suo potenziale distruttivo per l'[[uomo]], oltre a contraddire le prime voci che dalla [[Cannabis]] si passasse all'[[eroina]]: due ricerche condotte a [[New York]], inoltre, concludevano che "''l'uso di marijuana non è un elemento causale per l'origine dell'uso di eroina''". Anche l'[[American Medical Association]], in un rapporto congiunto con l'Associazione dell'Ordine degli Avvocati ([[American Bar Association]]), giunse a queste conclusioni dopo un lavoro di due anni.<ref>Cfr. Lester Grinspoon, "Marihuana Reconsidered", Harvard University Press, Cambridge (Mass.), 1971 e Rufus King, "The Drug Hang-Up; America's Fifty-Year Folly", Charles C. Thomas, Springfield (Ill.), 1972</ref>
Che nella Marijuana non ci fosse nulla che portasse all'uso di droghe più pesanti era un risultato comune sul quale tutti i rapporti del periodo concordavano: si sarebbe dovuto attendere il [[1972]] affinché la stessa fonte istituzionale che aveva fabbricato e diffuso questa voce scientificamente infondata (la [[Casa Bianca]], nella figura della Commissione Nazionale) ammettesse
== Dagli [[anni '80]] ad oggi ==
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