Cannabis: differenze tra le versioni
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Nelle varietà con effetti psicoattivi, la percentuale di [[THC]] può variare dal 7% al 14%.<br>
È stato ipotizzato da alcuni che il mercato illegale della cannabis britannico sia dominato da varietà estremamente ricche in THC, fino a 20 volte i livelli normali, ovvero fino ad una concentrazione del 30% (si veda [[Teoria del 16 percento]] in tal senso), ma nel settembre del 2007 studi non ancora pubblicati dell'università di Oxford ma anticipati dal Professor Iversen<ref>[http://news.independent.co.uk/uk/politics/article2788634.ece], «Articolo dell'Independent
(7/2007)Debunked: politicians' excuse that cannabis has become stronger''(trad. Smentita:le scuse dei politici sul fatto che la Marijuana e' diventata più forte)''</ref><ref>[http://www.guardian.co.uk/drugs/Story/0,,,00.html?gusrc=rss&feed=networkfront], «Articolo di [[The Guardian]]</ref> asseriscono che per quanto riguarda il mercato della cannabis britannica, i contenuti in THC della droga in vendita non sono in media superiori al 14%, ovvero sono solo raddoppiati dal 1995 al 2005, e che il campione con il più elevato tenore di THC non supererebbe il 24%. A facilitare il percorso verso % più elevate è stata la tecnica di coltura indoor che permette di ottimizzare la qualità del prodotto. Infatti, non è detto che non esistano varietà molto più ricche in THC, ma esse non sono dominanti sul mercato e probabilmente limitato ad una cerchia più ristretta del mercato.
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