Andrea Ronchi: differenze tra le versioni
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Il decreto Ronchi |
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===Attività editoriale e militanza nel [[Movimento Sociale Italiano|MSI]]===
[[Laurea]]to in [[Scienze Politiche]], inizia la sua militanza politica da giovanissimo
Giornalista per la carta stampata e conduttore televisivo su emittenti locali, nel [[1994]] Ronchi è tra i fondatori di [[Alleanza Nazionale]]. === Deputato di [[Alleanza Nazionale|AN]] (2001-08) ===
Con AN è eletto [[deputato]] per la prima volta nel [[2001]].
Nel [[2005]], con la nomina di [[Mario Landolfi]] a Ministro delle Comunicazioni del [[Governo Berlusconi III|terzo Governo Berlusconi]], Ronchi prende il suo posto come portavoce del partito, entrando così a far parte della segreteria politica di Alleanza Nazionale.
Alla fine del 2005, avanza, come primo firmatario, una proposta di [[legge]] riguardante il ritorno della [[vendita]] collettiva dei diritti televisivi delle partite di [[calcio (sport)|calcio]], sottoposta all'esame della Commissione Cultura. La proposta di legge decade assieme alla legislatura.
A seguito delle [[elezioni politiche del 2006]], Ronchi conferma il suo seggio alla [[Camera dei Deputati]], venendo eletto con Alleanza Nazionale nella [[circoscrizione]] [[Lombardia]] 1 ed entra a far parte della III Commissione permanente (Affari Esteri e Comunitari).
All'interno di AN, Ronchi è considerato un ''finiano doc'', ovvero uno dei fedelissimi del [[Gianfranco Fini|leader del partito]].
=== Ministro per le politiche comunitarie (2008-) ===
Nel [[2008]] viene rieletto con il Popolo della Libertà, e nel [[Governo Berlusconi IV]] è Ministro per le [[Dipartimento per le Politiche Comunitarie|Politiche Comunitarie]].
Il ministro ha replicato dicendo
=== Decreto Ronchi (2009)===
Nel 2009 il [[governo Berlusconi IV]] pone la [[questione di fiducia]] sulla conversione in legge del ''decreto Ronchi'', che in 30 articoli intende soddisfare in ritardo obblighi comunitari e sanare procedure di infrazione su argomenti disparati, quali le autoriparazioni, la liberalizzazione delle rotte marine, lo smaltimento delle apparecchiature elettroniche, la definizione del ''[[made in Italy]]''.
In tema di [[acqua]], il decreto recepisce i principi comunitari di "economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento" per l'addifamento ai privati dei servizi pubblici locali o la scelta del partner privato nelle aziende miste<ref>Alessandro Penati, "La guerra dell'acqua tra pubblico e privato", ''La Repubblica'', 21 novembre 2009</ref>.
Nel 2009 viene posta la fiducia sulla conversione in legge del decreto Ronchi, che stabilisce fra l'altro che nelle società che si occupano della gestione di servizi idrici la quota di capitale in mano pubblica non sia superiore al 30%, lasciando quindi la maggioranza ai privati. Il provvedimento ha suscitato dure reazioni da parte di chi ritiene che con la privatizzazione i prezzi potrebbero aumentare.<ref>[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/salva-infrazioni/salva-infrazioni/salva-infrazioni.html Acqua privatizzata, via alla fiducia. L'opposizione: "Saliranno i prezzi"] La Repubblica, 17 novembre 2009</ref><ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/11/acqua-privatizzazione-decreto-ronchi.shtml?uuid=c88dd0f4-d38f-11de-a4bd-1cde71b4a532&DocRulesView=Libero Privatizzazione dell'acqua. Il governo pone la fiducia] Il Sole 24 Ore, 17 novembre 2009</ref><ref>[http://www.corriere.it/politica/09_novembre_17/acqua-decreto-fiducia_bd862954-d38a-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml Acqua privatizzata, dl blindato in Aula. Scatta la mobilitazione ambientalista] Il Corriere della Sera, 17 novembre 2009</ref>▼
Il decreto stabilisce inoltre che nelle società che si occupano della gestione di servizi idrici la quota di capitale in mano pubblica non sia superiore al 30%, lasciando quindi la maggioranza ai privati.
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== Note ==
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